L'OBIEZIONE DI COSCIENZA: NON RIGUARDA SOLO I FARMACISTI
da Newsletter del Timone
Eravamo stati facili profeti: coloro - i leader politici della sinistra - che appena due settimane fa inneggiavano ad applicare le parole del Papa, interpretate come appoggio alla lotta contro il precariato, questa settimana si sono scatenati contro le ingerenze dello stesso Papa che ha invitato i farmacisti cattolici a praticare l'obiezione di coscienza a proposito di farmaci abortivi. Per non parlare dell'attacco al Papa "fascista", perché ha voluto la beatificazione dei martiri della Guerra civile spagnola, falsamente definiti franchisti.
Ma lasciando certi politici alla loro evidente schizofrenia valorizziamo invece come si deve il breve discorso che Benedetto XVI ha rivolto ai partecipanti al 25° Congresso internazionale dei farmacisti cattolici il 29 ottobre 2007. Il Papa ha richiamato al " ruolo educativo" che hanno i farmacisti "verso i pazienti per un uso corretto dell'assunzione dei farmaci e soprattutto per far conoscere le implicazioni etiche dell'utilizzazione di alcuni farmaci". In questo senso, dice ancora il Papa, "non è possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona".
Il Papa chiarisce anche un concetto fondamentale che entra direttamente nell'attuale dibattito sulla libertà della scienza: "Qualsiasi cura o sperimentazione deve avere come prospettiva un eventuale miglioramento della persona, e non solo la ricerca di avanzamenti scientifici". In fondo, se ci si pensa bene, questo è anche l'unico motivo per cui è possibile condannare le atroci sperimentazioni dei medici nazisti.
Ma cosa accade se comunque certi prodotto sono liberamente in commercio? "Nell'ambito morale, la vostra federazione è invitata ad affrontare la questione dell'obiezione di coscienza, che è un diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione, permettendovi di non collaborare, direttamente o indirettamente, alla fornitura di prodotti aventi come fine scelte chiaramente immorali, come ad esempio l'aborto e l'eutanasia".
Dunque, l'obiezione di coscienza. Il polverone alzatosi dopo le parole del Papa ha fatto dimenticare che in Italia l'obiezione di coscienza dei farmacisti a proposito di aborto è già riconosciuta (l'eutanasia addirittura non è legale). ma il vero problema è che c'è una preoccupante tendenza a cancellare in Europa proprio l'obiezione di coscienza, che pure è fondamento della nostra civiltà occidentale. Le parole del Papa hanno perciò un valore che va ben oltre la questione dei farmacisti.
Fonte: Newsletter del Timone, 1-11-2007
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