GRANDE VIAGGIO DI BENEDETTO XVI IN INGHILTERRA: TEMI IMPORTANTI TRATTATI E MOLTITUDINI IN ATTESA DEL PAPA
Sulla stampa italiana invece si è parlato solo di pedofilia e contestazione
di Umberto Folena
Gli avverbi? Tutti sotto stretto controllo. Specialmente quelli lunghini. Altrimenti rischiano di sparire. Prendiamo il Santo Padre. E la pedofilia. In volo, al volo, così si esprime testualmente: «L’autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante e decisa e veloce». Sufficientemente... avverbio lungo e scomodo, un tiranno mangiaspazio per i titoli. Meglio correggere il Papa. La Repubblica opta per l’abolizione: «La Chiesa non ha vigilato ». Non ha vigilato affatto, non ha vigilato per niente. Omissione totale. La Stampa a ruota: «Non abbiamo vigilato». Libero non conosce le mezze misure: «Non abbiamo vigilato». Anche il Giornale: «La Chiesa non è stata vigile». E il Sole 24 ore: «La Chiesa non ha vigilato». Il Riformista si modera: «Poco vigilante». Il Tempo va giù duro: «Non abbiamo vigilato». Idem il Mattino : «Non abbiamo vigilato». È sufficientemente chiaro? Una frase detta al volo in volo diventa, nei titoli dei principali quotidiani italiani, il riassunto dell’intera prima intensa giornata britannica del Papa. Scelta che neanche i più diretti interessati, i quotidiani inglesi, hanno fatto: «Missione improbabile » è il titolo di prima di The Independent , che evoca una parabola: «Il suo messaggio è destinato a cadere su terreno sassoso?». E The Times , nei giorni in cui il Regno ricorda i 70 anni dalla Battaglia d’Inghilterra, titola: «La battaglia della fede. Il Papa chiama il popolo britannico ad abbracciare i valori della fede». E proprio questo è stato il senso della prima giornata di Benedetto XVI. Invece un’altra espressione che manda in brodo di giuggiole i redattori nostrani è 'mea culpa'. «Mea culpa sui pedofili» ( Stampa ). «Mea culpa del Papa» ( Libero). «Il mea culpa per i preti pedofili » ( Giornale). L’immagine proposta ai lettori è di un Pontefice schiacciato dai sensi di colpa, attanagliato dalla mancata vigilanza... del tutto assente, non insufficientemente vigilante. Ah, gli avverbi stralunghi della nostra lingua bella, ma scomoda. Specialmente per i tabloid: poche colonne, parole brevi. E l’accoglienza? Bel duello tra Marco Ansaldo della Repubblica e Andrea Tornielli del Giornale. Entrambi inviati. Tutti e due presenti. Che cos’hanno visto? Ansaldo ammette che a salutarlo c’erano fedeli «da ore in attesa », e poi precisa: «C’erano più di 60mila persone per la Messa a Bellahouston Park». Molto più spazio lo dedica, in coda, ai dissidenti: «Una settantina di contestatori ha agitato in aria alcuni preservativi mentre il Papa faceva il suo discorso». Una settantina in mezzo a più di 60mila, dunque. Tornielli fornisce una versione leggermente diversa. Parla di 70mila fedeli alla Messa, e qui la differenza è minima. Ma subito precisa: «Da ieri i protagonisti della visita papale sono loro, non i gruppi di protesta, vocianti e corteggiati dai media, ma non così consistenti come si vuole far credere: nell’area riservata a loro accanto al castello di Edimburgo, dove erano previsti una settantina di posti, c’erano soltanto una decina di ragazzi che hanno agitato dei preservativi al passaggio del corteo papale». Settanta o dieci? Settanta i posti o i contestatori? Alla Messa o al passaggio del corteo?
A dirimere la questione è forse l’articolo anonimo del Foglio che racconta la diretta della Bbc. Dopo lo «tsunami mediatico di articoli iper critici e di trasmissioni televisive tendenziose», il Papa sbarca, e si capisce «che la lunga ed eccellente diretta della Bbc avrebbe prodotto un altro esito. E che contrasto: dopo gli astiosi commenti nelle ultime settimane degli intellettuali atei e dei membri degli 'special interest group' che per un motivo o per l’altro ce l’hanno a morte con il Vaticano, sentire i morbidi e rispettosi toni del gallese Huw Edwards, il principale anchorman di Bbc 1 News, commentare l’evento con la tipica puntualità riservata per i grandi servizi in esterno del broadcaster di Stato. Tutta un’altra cosa, un segnale che la permanenza del Pontefice sul suolo britannico è destinata a risolversi in un successo».
Quasi ce ne stavamo dimenticando: il manifesto dedica al Papa una decina di righe. Titolo: «Primo giorno in Scozia tra le gaffe». Per il giornale, sarebbe una gaffe l’accostamento tra ateismo e nazismo. Ma solo perché ha suscitato l’ira della National Secolar Society. Ah, questo Papa dalla gaffe facile.
Tutti i discorsi del Papa in Inghilterra si trovano nel sito del Vaticano: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/travels/2010/index_regno-unito_it.htm
Fonte: Avvenire, 25 settembre 2010