DECIMO ANNIVERSARIO DEL TIMONE
La rivista che mancava, ora c'e'
di Gianpaolo Barra
Maggio 1999 - Maggio 2009: sono passati dieci anni da quando uscì il primo numero del Timone. Opera di un direttore intraprendente, ma inesperto, e di un gruppetto di giovani redattori, dinamici, laboriosi, anch'essi però privi di esperienza.
Per stampare le prime 3.000 copie, tutte omaggiate perché non c'era un solo abbonato, si autotassarono. Non c'era un editore, non uno sponsor, non un deposito bancario cui attingere. Nessuna istituzione laica od ecclesiastica diede un euro (e non perché all'epoca c'era ancora la lira, ma perché non fu chiesto aiuto ad alcuno). Niente pagine vendute alla pubblicità, per ricavarne introiti.
Nemmeno un distributore per diffondere la rivista. Niente di niente, se non quel pizzico di audacia - forse incosciente - di un pugno di dilettanti. Che però pregavano insieme, regolarmente.
Da allora, sono passati dieci anni e quello che avete in mano è il fascicolo n. 83. Molte cose sono cambiate, altre sono rimaste tali e quali.
Era un bimestrale, oggi è un mensile. Aveva venti pagine, ora ne ha 64. Gli abbonati sono passati da zero a più di diecimila. Le copie vendute mensilmente nelle parrocchie sono oltre 2.700. Quelle diffuse nelle librerie cattoliche più di cinquecento.
Aggiungendo la diffusione durante incontri e conferenze, stampiamo 15/16.000 copie al mese.
Sul Timone scrivono i migliori apologeti del mondo cattolico italiano. Voi li conoscete, apprezzate, leggete. Vi assicuro che ricambiano con gratitudine la vostra attenzione. Qualcuno mi dice che nessuno, in Italia, ha una squadra formidabile come quella che scrive sul Timone. L'ho chiamata, fin dai primi tempi, la "nazionale degli apologeti": sono convinto che sia proprio così, e voi, cari lettori, me lo confermate ogni giorno.
Come spiegare questo straordinario cammino?
La bravura degli autori, la perizia dell'attuale redazione, gli argomenti interessanti, il coraggio di scrivere cose che altri tacciono, gli articoli brevi e di facile lettura, l'impaginazione accattivante: tutto questo è vero, ma è una risposta incompleta.
C'è di più, perché qui la causa non dà ragione dell'effetto. Per mettere in piedi un'impresa come quella realizzata dal Timone ci voleva un editore robusto, un direttore autorevole, una redazione esperta, costose campagne pubblicitarie, una disponibilità consistente di denaro. Invece, agli inizi, non c'era niente.
E allora, come spiegare questo palese successo?
Una risposta ce l'ho, anzi due.
La prima: ci ha dato una mano il Signore, e che mano! La sua Provvidenza ha spianato la strada e fatto superare qualsiasi difficoltà. Negli anni, ho maturato una saldissima convinzione, che, ne sono certo, è anche la vostra: se manterremo il proposito di promuovere la bellezza e la ragionevolezza della fede cattolica e di difenderla, Dio ci aiuterà a superare anche quelle che incontreremo in futuro.
La seconda: ci avete dato una mano voi lettori, e che mano! Ci volete bene, sostenendoci con la vostra preghiera e con una generosità impareggiabile. Sapete, per fare un esempio, che l'appello a donare un abbonamento, pubblicato nell'editoriale di febbraio (solo tre mesi fa), ha fruttato più di 800 (dicasi: ottocento!) nuovi abbonati? Incredibile, vero? E che cosa dire della vostra fedeltà?
Abbiamo una media superiore al 75% di abbonamenti rinnovati, straordinario! Un modo di ringraziarvi c'è: facciamo celebrare cinque SS Messe alla settimana per voi. Per l'intero anno. So che siete contenti.
Ma in questo decennio molte cose sono rimaste quelle degli inizi. Non abbiamo sponsor. Non c'è una riga di pubblicità. L'editore, alla fine, siamo ancora noi. Nessun finanziamento da istituzioni laiche od ecclesiali. E, come all'esordio, navighiamo sempre a vista, senza alcuna umana sicurezza per il futuro. Ma la Provvidenza esiste, eccome! E passa dalle vostre mani, cari lettori.
Un'altra cosa è rimasta la stessa: il direttore, che è sempre un dilettante. Con un pochino di esperienza in più, però. E con tanta riconoscenza a Dio e a voi.
Fonte: 3 Maggio 2009
Articoli su "Libri"