LA PORTAVOCE DI TRUMP HA 27 ANNI, E' SPOSATA, HA UN FIGLIO ED E' CATTOLICA
E' la più giovane portavoce della Casa Bianca della storia... intanto emergono le storie dei 23 pro-life incarcerati ingiustamente da Biden e graziati da Trump
di Paola Belletti
«The President needs help», «Il presidente ha bisogno d'aiuto». Così si apriva l'introduzione del rapporto realizzato dalla Commissione Brownlow incaricata dal presidente Roosevelt di proporre soluzioni utili a migliorare l'efficienza del potere esecutivo degli Stati Uniti. Da quello studio e dagli atti che ne seguirono prese corpo l'organizzazione dello staff che supporta da quasi 90 anni l'attività del presidente. Dalla singola figura di segreteria, a cui si limitava prima del 1939 il personale di supporto, siamo arrivati a circa 500 figure, quelle che compongono l'ufficio esecutivo del presidente. Tra queste c'è anche quella di portavoce della Casa Bianca, nominato direttamente, i cui compiti consistono nel gestire le relazioni con i media e la stampa. Al suo secondo mandato, Donald J. Trump ha scelto per questo ruolo chiave Karoline Leavitt, che, con i suoi 27 anni, è la più giovane della storia Usa a ricoprire l'incarico, e non è la sola caratteristica distintiva. È nata e ha vissuto nel New Hampshire, educata nella fede cattolica sia in famiglia sia a scuola, università compresa. Ha anche frequentato un semestre a Roma, alla John Cabot University, e ne conserva ottimi ricordi, riferisce Repubblica.
Sposata e con un bimbo di sei mesi ha dichiarato, leggiamo da Religion en libertad: «"La mia famiglia è il fondamento della mia vita, così come tutte le famiglie dovrebbero continuare a essere il fondamento della società. E la mia fede in Dio mi aiuta ad andare avanti", ha affermato in un'intervista del 2021 con The Catholic Current (podcast del network cattolico americano The station of the cross, ndr)». Parlando di quanto la scuola abbia inciso sulla sua formazione e sui principi che la guidano nella vita e quindi anche nel suo impegno pubblico, ha detto: «Mi ha insegnato la disciplina [...]. Mi ha avvicinato al mio rapporto con Dio e mi ha anche insegnato l'importanza del servizio pubblico e del contributo alla comunità [...]. "Avere un'educazione cattolica ha davvero plasmato la persona che sono"». Come molte madri sanno per esperienza diretta, riconosce ancora di più ora che ha un figlio l'importanza del suo contributo alla società e al bene comune: "La mia speranza in tutto questo è che quando un giorno racconterò a Niko tutto quello che ho fatto quando era nel mio grembo e quando è nato, lui si sentirà orgoglioso di sua madre [...]. «Se sa che il suo valore non deriva da nessun'altra persona, ma da Dio, può realizzare qualsiasi cosa».
La presenza di Karoline Leavitt alla Casa Bianca è iniziata già durante la prima amministrazione Trump, quando da neolaureata, nel 2019, ha collaborato come autrice dei discorsi presidenziali e come assistente addetta stampa. Per questo conosce già dinamiche interne e pressioni esterne che non mancheranno senz'altro nemmeno ora che è passata alla prima linea. Da candidata al Congresso aveva ottenuto la nomination con i repubblicani per il primo distretto del New Hampshire nel 2022, perdendo in seguito contro il dem Pappas. Nel gennaio 2024, si è unita alla terza candidatura di Trump alla presidenza degli Stati Uniti in qualità di addetta stampa della sua campagna. «Karoline Leavitt - spiega - ha fatto un lavoro fenomenale nella mia campagna e sono lieto di annunciare che sarà la portavoce della Casa Bianca. È intelligente e ha dimostrato di essere una comunicatrice di effetto. Ho fiducia che farà un eccellente lavoro dal podio e aiuterà a diffondere il nostro messaggio», ha dichiarato Trump annunciando la sua nomina. E dunque avremo una moglie e madre cattolica della Gen Z alla Casa Bianca; fiera della propria fede e dei principi che da essa derivano. Una riflessione, però, va fatta in merito all'impatto che un impegno di questo tipo ha già avuto e avrà sulla vita del piccolo Nicholas. Confidiamo che possa ridurne al minimo gli effetti negativi e che continui ad essere motore e fonte di equilibrio per il suo compito. La croce ben visibile che porta al collo dalla sua apparizione in pubblico dopo l'incarico, possa essere il punto di osservazione costante dal quale prendere decisioni e attingere coraggio.
Nota di BastaBugie: abbiamo rilanciato questo articolo per descrivere le prime mosse di Trump in questo secondo mandato alla Casa Bianca, non per indicare un modello di madre cattolica. Per noi restano validi gli articoli precedentemente rilanciati come ad esempio il seguente.
COSA HO IMPARATO DIVENTANDO CASALINGA
Alcuni dicono che è un sacrificio abbandonare la carriera ed essere una mamma a tempo pieno... ma quale sacrificio? Piuttosto quale prezzo dovrebbe pagare il mondo per riavermi?
di Samantha Stephenson
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7989
I PRO-LIFE GRAZIATI DA TRUMP E LA RIVOLUZIONE DEL BUON SENSO
Raffaella Frullone nell'articolo seguente dal titolo "I pro-life graziati da Trump e la rivoluzione del buon senso" racconta chi sono i 23 attivisti liberati da Trump che erano stati incarcerati ingiustamente sotto Biden.
Ecco l'articolo completo pubblicato sul Sito del Timone il 29 gennaio 2025:
In Occidente non hanno fatto molto notizia. E l'Italia non fa eccezione. Perché raccontare chi sono i 23 attivisti prolife graziati da Donald Trump il giorno stesso del suo insediamento vorrebbe dire prendere atto delle ragioni per cui, nell'Occidente illuminato e dei valori, si possa finire in carcere.
C'è padre Fidelis Moscinski, 54 anni, frate francescano del Rinnovamento, finito in carcere per aver impedito per due ore l'accesso ad una delle cliniche gestiste dal colosso abortista Planned Parenthood a New York. L'uomo, in un'azione di protesta, avrebbe messo delle catene e della colla all'interno della struttura, una sorta di sabotaggio per cui sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e che lui non ha mai negato, spiegando che il suo scopo era quello di parlar con le madri che in quel lasso di tempo sarebbero dovute entrare. E' finito in carcere. Che è un po' come se da noi finissero in carcere gli attivisti di ultima generazione che un giorno sì e l'altro pure bloccano la circolazione danneggiando opere e beni pubblici e privati.
Tra i condannati graziati da Trump ci sono poi Heather Idoni, Chester Gallagher, Calvin Zastrow, Eva Zastrow, James Zastrow, Coleman Boyd, Paul Vaughn, Dennis Green e Paul Place, che con una manifestazione pacifica, cantando inni e pregano, hanno bloccato l'ingresso ad un'altra clinica per aborti. Sono stati condannati per corspirazione contro i diritti civili e federali. Da segnalare che tra loro c'era anche Eva Edl, anni 89, sopravvissuta ad un campo di concentramento e che rischiava una condanna a 11 anni di carcere. La donna ha rilasciato un'intervista al Daily Signal parlando chiaramente di un treno metaforico che anche oggi conduce ad uno sterminio silenzioso milioni di vite ogni anno, ma evidentemente è una voce che in pochi vogliono stare ad ascoltare. E di cui certo non si vuol far Memoria.
E' commuovente il video, che ha fatto parlare la stampa inglese, ma non ovviamente quella nostrana, in cui Bevelyn Beatty Williams riabbraccia la sua bambina di appena due anni dalla quale è stata strappata e suo marito. Anche lei è fra i dimostranti pro life perseguita dall'amministrazione Biden per il suo attivismo e condannata a 41 mesi di prigione per aver manifestato all'esterno di una clinica per aborti nel 2020 e inoltre ha partecipato ad un'azione dimostrativa che ha provocato un "ritardo" di diverse ore ad alcune donne che hanno scelto di abortire. Un fatto gravissimo insomma,
Di una dei graziati anche qualche giornale nostrano però ha parlato, si tratta di Lauren Handy che si guadagna un titolo del Fatto Quotidiano «Trump grazia 23 anti abortisti, tra loro l'eroina pro life che nascondeva i feti nel seminterrato». In realtà non erano "nascosti" erano precisamente seppelliti, la donna infatti aveva intercettato un mezzo che stava trasportando quello che veniva definito materiale organico e che invece erano cadaveri di bimbi abortiti e aveva deciso di dar loro una degna sepoltura. Seppellire con dignità chi lascia questa terra. Gli esseri umani lo fanno più o meno da quando questo pianeta è abitato, ben anche prima che il cristianesimo facesse capolino. Ma seppellire un feto è consideato inopportuno, imbarazzante, fuori luogo. Qualcuno potrebbe addirittura pensare che si tratti di una persona.
Anche Calvin Zastrow è stato graziato. Pastore protestante, sposato da 41 anni, era stato condannato per aver pregato e cantato inni di fronte ad una struttura per l'aborto in Tennesee. Calvin ha raccontato di aver trascorso i mesi di carcere leggendo la Bibbia e parlando di cristianesimo ad i suoi compagni di prigionia «Molti di loro sono come il figliol prodigo che si crogiola nel fango ma in realtà vogliono tornare dal padre, io mi sento un missionario e sono qui per aiutarli a trovare la strada». Se l'obiettivo era quindi quello di impedire il proselitismo pro life, l'esito è stato esattamente l'opposto.
Le vite di questi uomini e donne, che hanno saputo rischiare tutto per difendere i più indifesi, ci spronano ad abbandonare la timidezza e la comodità, la grazia del presidente Trump ci mostra che il vento può sempre cambiare. E che se contro l'aborto, anche negli Stati Uniti, c'è ancora molto da fare, almeno è sicuramente iniziata la rivoluzione del buon senso.
DOSSIER "DONALD TRUMP"
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Titolo originale: La più giovane portavoce della Casa Bianca della storia: madre e devota cattolica
Fonte: Sito del Timone, 31 gennaio 2025
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