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BastaBugie n.915 del 5 marzo 2025

OMELIA I DOMENICA QUARESIMA - ANNO C (Lc 4,1-13)

Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane

di Don Stefano Bimbi

 

Il vangelo di questa prima domenica di quaresima racconta il momento in cui Gesù viene tentato dal diavolo nel deserto. Un episodio che ci aiuta a capire come vincere le tentazioni che incontriamo nella nostra vita quotidiana.
Il brano inizia descrivendo Gesù come "pieno di Spirito Santo" e "guidato dallo Spirito nel deserto". È importante notare che Gesù non è spinto da una situazione di debolezza o disperazione. Non è nemmeno il diavolo a spingerlo in un luogo solitario per tentarlo. È invece lo Spirito Santo che lo guida nel deserto per affrontare un periodo di prova e discernimento. Quante volte nella vita ci troviamo in situazioni difficili, come se fossimo "nel deserto", senza risposte immediate o qualcuno che ci aiuti. A volte, proprio nelle difficoltà, possiamo scoprire una forza interiore che ci guida, una forza che non è nostra, ma che viene dallo Spirito di Dio, pronta a trasformare la prova in un'opportunità di crescita. Gesù ci insegna che ogni sfida è un'occasione per essere rafforzati spiritualmente, se siamo disposti a lasciarci guidare.
"Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane" (Lc 4,3). La prima tentazione riguarda la fame fisica. Dopo quaranta giorni di digiuno, il diavolo invita Gesù a usare la sua potenza divina per soddisfare i suoi bisogni materiali. Gesù gli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo" (Lc 4,4). La società di oggi ci spinge continuamente a cercare il "pane" materiale: la carriera, il successo, i beni, il riconoscimento. Queste sono necessità legittime, ma il Vangelo ci ricorda che la vita non si riduce alla soddisfazione immediata dei bisogni. La vera pienezza della vita si trova nel cercare ciò che è eterno: la relazione con Dio, la verità, l’amore che si dona gratuitamente. Quando ci sentiamo tentati di ricercare solo il materiale o l'effimero, possiamo chiedere a Gesù di aiutarci a guardare oltre, per scoprire la nostra vera vocazione a cominciare dal riscoprire i nostri doveri di stato: le mamme e mogli a fare le mamme dei loro figli e le mogli dei loro mariti, i padri di famiglia a fare il capofamiglia che prende le decisioni con responsabilità, i sacerdoti a fare i sacerdoti dispensatori della verità del Vangelo e della Grazia dei sacramenti, ecc.
"Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo" (Lc 4,7). La seconda tentazione riguarda il potere e il dominio. Il diavolo offre a Gesù il controllo su tutti i regni della terra, ma Gesù rifiuta, citando la Scrittura: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto" (Lc 4,8). Il desiderio di potere, di avere il controllo, di essere riconosciuti e rispettati è naturale. Tuttavia, questo brano ci invita a riflettere su dove riponiamo davvero il nostro cuore. Quanto siamo disposti a sacrificare per il potere? Quali compromessi al ribasso caratterizzano la nostra vita? La tentazione del potere è insidiosa perché promette sicurezza e status, ma Gesù ci ricorda che il vero potere è servire, non dominare. L'autorità vera viene dall’umiltà e dal servizio agli altri. La domanda è: stiamo cercando la gloria di Dio o la nostra?
"Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù da qui, sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano" (Lc 4,9-10). La terza tentazione è quella della presunzione e del tentativo di manipolare Dio. Il diavolo invita Gesù a mettere alla prova Dio, a dimostrare la sua potenza in modo spettacolare. Gesù risponde citando la Scrittura: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo" (Lc 4,12). Questo tipo di tentazione è legato a una visione superficiale di Dio, come se dovessimo costringere Dio a fare miracoli per noi. A volte potremmo avere il desiderio di fare prove che ci confermino che Dio è veramente con noi, o di cercare esperienze straordinarie per sentirci speciali. Ma Gesù ci insegna che la vera fede non si basa su continui miracoli che risolvono magicamente ogni cosa, ma sulla fiducia in Dio soprattutto quando le prove sono particolarmente gravose o apparentemente senza senso. La fede non è un modo per manipolare la realtà, ma per affrontarla con abbandono a Lui.
Dopo averlo tentato in ogni modo, il diavolo lascia Gesù, ma la tentazione non è finita. Il vangelo ci ricorda che la tentazione è un processo continuo: il diavolo si allontana "fino al momento fissato", indicando che la lotta spirituale è una realtà costante nella vita di ogni credente. Non si tratta di una vittoria finale su questa terra, ma di un cammino di crescita in mezzo alle tentazioni. La nostra vita è segnata da scelte quotidiane, da dubbi, da pressioni esteriori e interiori. Ci saranno momenti in cui è difficile resistere, ma ogni passo che facciamo verso Dio è una vittoria. E quando ci sentiamo sopraffatti, possiamo sempre contare sulla forza che viene dallo Spirito Santo ricordando che con la confessione possiamo rialzarci dopo ogni caduta.
In conclusione, all'inizio di questo periodo quaresimale siamo invitati a riflettere su come affrontiamo le tentazioni nella nostra vita quotidiana. Gesù ci mostra che la tentazione non è qualcosa da temere, ma da combattere con la forza della Parola di Dio, come ha fatto Lui stesso.

Fonte: BastaBugie, 5 marzo 2025

Pubblicato su BASTABUGIE n.915
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