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« Torna agli articoli di Antonio Maria Mira

Cambiano i governi, cambiano i ministri ma i provvedimenti a favore degli autotrasportatori, soprattutto le grandi imprese, non cambiano. Magari camuffati a favore dell’ambiente. Lo aveva fatto il governo Berlusconi col ministro Lunardi. È tornato a farlo il governo Prodi coi ministri Bianchi e Di Pietro. Tutto nasce col decreto legge n.451 del 28 dicembre 1998 che assegna al Comitato centrale per l’albo degli autotrasportatori risorse per la protezione ambientale e per la sicurezza della circolazione. Sembrerebbe una buona intenzione visto il fortissimo impatto (sia ambientale che di sicurezza) del trasporto su gomma sul quale viaggia gran parte delle merci. In realtà il decreto serve solo per la riduzione dei pedaggi autostradali. In pratica si dà agli autotrasportatori una bella quantità di euro per pagare parte dei pedaggi. Nel 2004 erano 77,5 milioni di euro. Quest’anno sono saliti a 108,5 milioni. Un aumento del 40%.
La giustificazione è sempre la stessa: incentivare l’uso delle autostrade abbandonando le altre strade, più pericolose e vicino ai centri abitati. Buona intenzione se non fosse che gran parte del trasporto su gomma già viaggia sulle autostrade. Quale autotrasportatore, di fronte all’alternativa, preferisce una statale o una provinciale?
Basta vedere le migliaia di tir che tutti i giorni si incolonnano lungo la A1 nel tratto appenninico. Un incentivo inutile. Anzi utile solo alle ditte di autotrasporto che si vedono scontato un pedaggio che comunque avrebbero pagato.
C’è un’ulteriore conferma. Infatti, proprio come due anni fa, vengono premiate le ditte che fanno più chilometri in autostrada, quelle più grandi e già ricche. Sconti tre volte superiori: per i 'piccoli' il 4,33%, per i 'grandi' fino al 13%. Insomma si sostiene chi non avrebbe bisogno. Il risultato è che invece di aiutare ambiente e circolazione si incentiva ancora una volta il trasporto su gomma. Ma questa volta si è aggiunto un alibi 'verde'. Infatti dai benefici vengono esclusi i camion euro 0 e euro 1. Ma chi li usa più? Chi si metterebbe in viaggio su un autostrada con questi 'vecchietti'? Ma il provvedimento si fa bello di tale scelta e parla di una 'rimodulazione che favorisca l’utilizzo delle categorie di veicoli più rispettosi dell’ambiente' e di 'veicoli sempre più ecologici'. I tir, appunto. C’è infine un ulteriore aiuto a chi usa le autostrade nelle ore notturne, tra le 22 e le 6. Bene, visto che sono le ore meno trafficate. Peccato che i camionisti lo facciano già. Insomma si incentiva quello che è già pratica comune. La conferma di un provvedimento che appare il classico sussidio a pioggia per favorire una categoria molto forte. E che poco ha a che vedere con la tutela dell’ambiente e della sicurezza.
Dalla riduzione dei pedaggi autostradali agli alibi «verdi», in molti casi la politica ha fatto il gioco dei «bisonti» della strada.
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