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FIGLI DI UN'ETICA MINORE, L'ULTIMO LIBRO DI MARIO PALMARO E TOMMASO SCANDROGLIO
Indagine tra i giovani sul divario fra riconoscimento dei principi tradizionali e la pratica di vita
di Benedetta Frigerio
 

I giovani riconoscono ancora la realtà, in certi casi sanno distinguere il bene dal male, ma preferiscono seguire l'emotività, come se vivere secondo un ideale fosse inconveniente. È un trend emergente di cui parla il libro Figli di un'etica minore (Edizioni Riuniti, 201 pagine, 14,90 euro) che porta la firma di Mario Palmaro, da poco scomparso, e Tommaso Scandroglio.

ABORTO E CONVIVENZA
Il volume parte dall'indagine "Il valore della vita nei giovani", svolta fra i residenti in provincia di Novara tra i 14 e i 25 anni d'età, interrogati su questioni come l'aborto, la contraccezione e la famiglia. Dai dati emerge che l'86 per cento degli interpellati usa i metodi anticoncezionali, che il 68 è favorevole alla fecondazione artificiale e che per il 69 per cento è meglio convivere che sposarsi. D'altro canto, però, la maggioranza continua a sostenere che l'amore eterno esiste (61) e che il matrimonio non è superato (62).
Lo scollamento fra il riconoscimento di certi valori e la pratica di vita è ancor più evidente fra i giovani cattolici: non solo il 92 per cento dei credenti "non praticanti" fa ricorso alla contraccezione, ma perfino il 75,5 di coloro che frequentano la Chiesa regolarmente. E non solo l'81 per cento dei primi è favorevole alla fecondazione artificiale, ma anche il 66,2 per cento dei secondi. Medesimo discorso per l'aborto, ritenuto un atto grave, seppur ammesso nella pratica.

L'ERRORE PASTORALE
Un excursus filosofico di Scandroglio aiuta a comprendere la parabola del pensiero moderno che ha portato a questa dissociazione tra pensiero e prassi. Fra le ragioni c'è un'educazione passata dall'essere verticale (coerenza fra Chiesa, famiglia, scuola) a orizzontale (proposte diverse a seconda del contesto), che incide sull'incoerenza dei ragazzi. Palmaro, invece, ragiona sull'errore dell'aver scisso le esigenze pastorali da quelle catechetiche, sortendo un errore opposto a quello che si tentava di curare: «Si perde la fiducia che un certo divieto morale autentico non sia l'arbitrario diktat di una divinità capricciosa, ma l'avvertimento amorevole di Dio che quell'atto è contro il bene della creatura. E che il male fa male». Inoltre ritenere che una certa forma mentis non influisca sulla prassi di buona vita è ingenuo perché, come diceva Blaise Pascal, «è il ben pensare che genera il ben agire».

LE RAGIONI DELLA FEDE
Che fare? Il volume insiste sulla necessità di educare i giovani alle ragioni della fede per comprendere che la via secondo verità coincide con la piena soddisfazione dei propri desideri, irraggiungibile con emozioni passeggere. Come spiega la studiosa Maria Paola Tripoli, i giovani hanno bisogno di incontrare testimoni di vita che puntino all'ideale. «Il genitore – scrive – educa perché arriva prima al cuore e poi alla ragione, perché può contare sulle attese legittime ed esigenti: i figli non gradiscono genitori permissivi e distratti, vogliono genitori che si accorgano che esistono ed hanno il diritto ad essere ascoltati, educati, guidati, richiamati, perché amati».

Nota di BastaBugie: Tommaso Scandroglio, autore con Mario Palmaro del libro presentato in questo articolo, sarà ospite a Staggia Senese (SI) venerdì 21 alle 21.00 per una conferenza dal titolo "Fecondazione artificiale? No, grazie!". Per informazioni
http://www.amicideltimone-staggia.it/it/contenuti.php?pagina=utility&nome=conferenze_future

 
Titolo originale: Figli di un'etica minore, l'ultimo libro di Mario Palmaro
Fonte: Tempi, 08/11/2014