![I più letti del mese](../graph/top10_h.jpg)
I PIÙ LETTI DEL MESE
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)
![](../graph/ragazzo_computer_scegli_argomento.jpg)
SCEGLI UN ARGOMENTO
Aborto
America
Animalisti e vegetariani
Attualità
Cinema
Comunismo
Cristianesimo
Ecologia
Economia
Eutanasia
Evoluzionismo
Famiglia e matrimonio
Fecondazione artificiale
Immigrazione
Islam
Libri
Liturgia e sacramenti
Morale
Omelie
Omosessualità
Pedofilia
Pillole
Politica
Santi e beati
Scienza
Scuola
Storia
Televisione
« Torna agli articoli di Mario
![](../public/bastabugie10_argomenti/aborto_200x200.jpg)
Jenni è una ragazza americana morta di tumore a 17 anni. Jennifer Michelle Lake poteva curarsi ma non l'ha fatto perché aveva paura di provocare, anche se involontariamente, la morte del figlio che portava in sé. Niente radioterapia, niente chemio, per proteggere il piccolo Chad. Che infatti è nato sano come un pesce, ed è rimasto con la sua giovane mamma per 12 giorni. Poi Jenny è morta.
Una storia straziante e magnifica, che sta commuovendo un numero incalcolabile di persone, perché gli ultimi mesi di vita della ragazza sono stati registrati dalla famiglia che ha creato su YouTube un canale dedicato, Jenni's Journey, e prima una omonima pagina Facebook per cercare di sovvenire alle sue necessità.
In un mondo che legittima l'aborto legale, gratuito e sicuro come un diritto irrinunciabile della donna; in un mondo che esalta la "scelta" della donna come buona in sé, a prescindere da quale sia; in un mondo in cui abortire o far nascere è ingannevolmente presentato come una scelta, occultando che sulla vita innocente nessuna scelta è possibile; in un mondo simile, l'esempio di Jenni sta toccando molti cuori. Una contraddizione che fa perfino rabbia, perché dimostra la deriva emotivista che opprime la civiltà in cui viviamo. La stessa persona è capace di tenere insieme ciò che non si potrebbe; e quindi, con la mente si votano leggi di morte e si condividono opinioni e mass media ferocemente abortisti; e con il cuore ci si commuove davanti al sacrificio estremo di una giovane mamma. Incredibile.
«Ho fatto quello che dovevo fare», ha sempre detto Jenni. C'è un abisso che divide questa vicenda dal mondo in cui è capitata; un mondo nel quale si calcola che ogni anno vengano abortiti volontariamente 40 milioni di innocenti. Un abisso infernale, se si pensa che la quasi totalità di questi delitti vengono consumati per motivazioni decisamente meno gravi rispetto al dilemma tragico che Jenni si è trovato davanti: per lei si trattava di scegliere fra la sua vita e quella del figlio. Di norma, oggigiorno si ricorre all'aborto per molto meno: per un figlio imprevisto, perché in casa manca una stanza in più, per non intralciare le scelte di vita e di carriera, perché si è troppo giovani, perché non è il momento, perché mancano soldi.
La condotta di Jenni surclassa l'atteggiamento mediamente diffuso tra i suoi coetanei o fra le donne che potrebbero esserle, per età, madri. Jenni ha testimoniato che, se aspetti un figlio, è normale che vuoi dargli tutta te stessa, vita compresa. Non sarà inutile notare che nel caso specifico Jenni avrebbe potuto invocare, sotto il profilo morale, il principio del duplice effetto; principio in base al quale si può tollerare un male temuto, a patto di non volerlo, di non avere alternative, di non usare questo male come mezzo per raggiungere il fine buono. Poteva provare a curarsi, accettando il rischio della morte del figlio: non si sarebbe trattato di un aborto volontario diretto. Ma Jenni ha voluto che la sua condotta fosse pienamente aderente a quello che Gesù insegna: non c'è amore più grande che dare la propria vita per i propri amici.
Del resto, la vera cultura pro-life è questa: da un lato, riconosce la sacralità di ogni essere umano innocente; dall'altro, sa che la vita è sacrificabile in un unico caso. E cioè, quando per amore e liberamente qualcuno offre sé stesso per la salvezza di chi ama. È questa, a pensarci bene, la più perfetta imitazione di Cristo.
Nota di BastaBugie: sono molte le mamme che scelgono la vita del figlio sacrificando la propria. Alcune sono note, come Santa Gianna Beretta Molla, altre non le conosciamo, altre ancora compaiono in un servizio televisivo come quello che vi proponiamo qui: "E' morta la donna di Pieve di Soligo che rifiuto' le cure
antitumorali per far nascere il figlio che portava in grembo.Paola
Breda, MADRE di 38 anni, si e' spenta ieri a Falze' di Piave, dove stava
con il marito, il piccolo Nicola, che ora ha 17 mesi, e l'altra figlia
Ilaria. Paola era incinta di 6 mesi quando le fu diagnosticato un tumore
al seno e rifiuto' le cure che avrebbero potuto guarirla per far
nascere il bimbo. I funerali si svolgeranno nel duomo di Pieve di
Soligo".
http://www.youtube.com/watch?v=sVHd2urv9m0
-
Pubblicato 10 anni fa...
SANREMO 2015
La famiglia con 16 figli
di Chiara Rizzo
Articolo del 18 febbraio 2015
-
Libro della settimana
SOLA CON IL SOLO
Suor Clare Crockett
Biografia ufficiale
Anno 2021 / pag. 432 / € 16
-
Video della settimana
L'EURO E L'ITALIA
Video ironico
di Silver Nervuti
Durata: 4 minuti (2025)
-
Da FilmGarantiti.it
INFIDEL
Jim Caviezel inseguito dagli islamici
Giudizio: ottimo (**)
Genere: drammatico (2020)
-
I dossier di BastaBugie
IL CALCIO
Ratzinger e i mondiali
Dossier: 20 articoli e 7 video
-
Santo della settimana
MARTIRI DI ABITENE
Senza la Messa non possiamo vivere
Festa: 12 febbraio
-
Video per la formazione
EDUCARE I FIGLI
Consigli ai genitori
di Roberto Marchesini
Durata: 1h 46m (2015)
-
Personaggi del passato
DON TONINO BELLO
Vescovo di Molfetta
di Cristina Siccardi
1935 - 1993 (58 anni)