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Mi ha fatto riflettere un articolo di Jean-Pierre Maugendre sulla rivista "Renaissance Catholique", di cui cercherò di riassumere i punti essenziali, anche perché offre una seria e articolata conferma delle preoccupazioni del generale Roberto Vannacci, nel suo libro "Il mondo al contrario", che in Italia ha provocato un ingiustificato scandalo.
Maugendre si sofferma sulla situazione della Francia ed esordisce affermando che una parte significativa del suo territorio nazionale è ormai in stato di secessione, l'equivalente sul piano politico dello scisma, sul piano religioso. "La domanda - scrive - non è più se una guerra civile, o meglio una guerra etnico-religiosa, avrà luogo sul suolo francese, ma quando e con quali probabilità di successo per i vari protagonisti".
La causa di questa pre-guerra civile è l'immigrazione che in Francia ha origini più lontane e dimensioni più ampie di quella dell'Italia, e di altri Stati europei, che però stanno percorrendo la stessa strada.
Negli ultimi decenni, afferma Maugendre, un gran numero di immigrati estranei alla nostra cultura e civiltà è entrato a far parte del territorio nazionale francese, ma gli strumenti di assimilazione che avevano funzionato per gli immigrati polacchi, spagnoli e italiani all'inizio del XX secolo sono falliti. Né la scuola, né il servizio militare, né la Chiesa, sono riusciti a "francesizzare" queste onde di immigrati.
Le responsabilità sono della destra liberale, che vede gli esseri umani solo come produttori e consumatori, e della sinistra socialista, imbevuta delle grandi utopie dei diritti dell'uomo. Entrambe, destra e sinistra, d'accordo su un mantra: la Repubblica e la sua religione, il secolarismo, avrebbero risolto tutti i problemi.
L'ISLAM HA RAFFORZATO LA SUA PRESA SULLE POPOLAZIONI DI IMMIGRATI
Così non è stato. Nel corso degli anni, l'Islam ha rafforzato la sua presa sulle popolazioni di immigrati, alcune delle quali non desideravano altro che occidentalizzarsi. Scrive Maugendre: "Diventare francesi! Perché dovrebbero farlo? È davvero auspicabile e desiderabile? Chi è orgoglioso di essere o diventare francese? In effetti, molti di questi giovani immigrati di seconda o terza generazione, quando viene chiesto loro di definirsi, annunciano la nazionalità dei loro genitori. Quanti delle migliaia di tifosi marocchini che lo scorso dicembre hanno invaso e occupato gli Champs Elysées durante l'ultima Coppa del Mondo di calcio erano "francesi sulla carta". Chi, tra questi immigrati, potrebbe essere così avventato da abbandonare il conforto che dà loro la Umma, islamica una comunità in piena espansione demografica e politica, per associare il proprio destino a un paese il cui disprezzo per il diritto naturale (matrimonio per tutti, teoria del gender, dittatura LGBT, ecc.) è oggetto di scandalo e disprezzo per popolazioni che sono ancora saldamente attaccate a certi elementi del diritto naturale? (...) I recenti attacchi agli edifici pubblici, alle forze di polizia, ai vigili del fuoco, alle scuole, alle biblioteche e così via, tutti simboli della Francia e delle sue istituzioni, dimostrano da parte di molti di questi giovani un odio verso il nostro Paese che anche i commentatori più compiacenti non riescono più a nascondere".
Maugendre cita fatti che sono sotto gli occhi di tutti. "La divisione etno-religiosa prevista e temuta da alcuni non è più un rischio o una profezia, ma una realtà. Alle elezioni legislative del giugno 2022, il NUPES di Jean-Luc Mélenchon, il partito di sinistra pro-immigrati, ha vinto in tutte e dodici le circoscrizioni di Seine Saint-Denis. Nel frattempo, il Rassemblement National di Marine Le Pen ha vinto in sette delle otto circoscrizioni del Var. La spaccatura è evidente.
MILIARDI DI EURO BUTTATI AL VENTO
Versare miliardi di euro nelle periferie per ricostruire i 1059 edifici incendiati o promuovere l'educazione sessuale nelle scuole non risolverà i problemi posti dalla secessione di molte parti del nostro territorio nazionale. È già molto tardi, e la banda di nullatenenti che presiede al destino del nostro sfortunato Paese non è in grado né di rallentare il flusso di nuovi immigrati né di far rispettare gli OQTF (Obligation de Quitter le Territoire Français) emessi dai tribunali. C'è da temere che il destino del nostro Paese sia quello del Libano, cioè la frammentazione della Francia lungo linee etniche e religiose. Un quartiere o una città saranno popolati da marocchini, un'altra da algerini, un'altra da abitanti del Mali, un'altra ancora da francesi etnici, eccetera, ognuno regolato dalla propria legge. La storia è implacabile. Ha le sue leggi, impietose come quelle della fisica".
Citando una profezia del maresciallo Juin, Maugendre scrive: "La Francia è in stato di peccato mortale e un giorno sarà punita. Ma sappiamo anche che è sempre possibile guarire, anche dal peccato mortale. Purché ci si penta e si faccia ammenda. Il 29 luglio 1916, l'ormai santo Charles de Foucauld profetizzava dal suo eremo di Tamanrasset: "Se non siamo riusciti a rendere francesi questi popoli, ci cacceranno. L'unico modo per farli diventare francesi è che diventino cristiani".
Queste previsioni, non hanno perso nulla della loro attualità e non riguardano solo la Francia "La situazione della Chiesa in Francia - afferma Maugendre - che dovrebbe essere responsabile di questa missione di evangelizzazione ma che è soprattutto preoccupata di rompere con la Tradizione liturgica della Chiesa e di convertirsi a una sinodalità tanto indigesta quanto decisamente rivoluzionaria, non dà certo adito all'ottimismo. Tuttavia, sappiamo che nulla è impossibile a Dio e che è nell'umile adempimento delle nostre fedeltà domestiche che si preparano i tempi della Risurrezione".
Sono parole che Maugendre riferisce alla Francia, ma che potremmo applicare all'Italia e all'Europa intera.
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