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« Torna agli articoli di Vittorio messori
Quello che, con il nome antico, è ancora chiamato "Ospizio di Santa Maria" era ed è la foresteria della Città del Vaticano. Giovanni Paolo II la fece ricostruire, contando di adibirla anche all'alloggio dei cardinali in tempo di Conclave. Cosa che in effetti avvenne, prima per l'elezione di Benedetto XVI e poi per quella di Francesco. Il quale, come sappiamo, ha deciso di fermarsi lì, lasciando vuoto l'alloggio papale negli attigui palazzi. Ebbene, questo "Ospizio" ha una storia che fa onore alla Chiesa ma che è ormai ignorata. Vale la pena di ricordarla. All'inizio del 1915, il terremoto nella Marsica fece una strage spaventosa: oltre 30.000 morti, soprattutto ad Avezzano, che fu interamente distrutta. Lo Stato italiano, di nascosto, stava mercanteggiando la sua neutralità, chiedendo ai due fronti contrapposti chi offriva di più per un intervento nella guerra già in corso. Non c'era né tempo, né soldi, né soldati per occuparsi troppo di quelle decine di migliaia di abruzzesi morti e delle centinaia di migliaia rimasti senza nulla, a cominciare dalla casa. Il Papa viveva ancora rinchiuso in Vaticano e il governo italiano si preoccupava di precisare ai suoi interlocutori segreti che, con chiunque si fosse alleato, non avrebbe tollerato che la Chiesa partecipasse ad alcuna conferenza diplomatica internazionale. Ma proprio quel papato emarginato si mosse per fare tutto ciò che poteva: Santa Marta divenne un rifugio, un ospedale, una casa per un gran numero di poveri terremotati della Marsica. Nella "inutile strage" (come la chiamò Benedetto XV, allora Pontefice), purtroppo entrò alla fine anche l'Italia. Ed ecco di nuovo Santa Marta, trasformata stavolta nella sede di una gigantesca opera vaticana di assistenza concreta ai prigionieri, soprattutto malati, di ogni Paese. Alla fine del conflitto, il Segretario di Stato, cardinal Gasparri, comunicherà che quell'intervento era costato ben 85 milioni di lire oro: una somma enorme venuta solo dalla carità cattolica. Romain Rolland, il premio Nobel per la pace che molto si batté contro quella terribile guerra, disse che in essa «la Chiesa cattolica è stata la seconda Croce Rossa». Non fa male ricordare certe cose a chi ha in testa sempre e solo lo IOR.
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