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CON DONALD TRUMP HA VINTO IL PAESE REALE
Un'occasione unica per invertire la dissoluzione morale
di Lupo Glori
 

Con almeno 289 grandi elettori, ben 19 oltre la soglia minima, Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America. Il candidato repubblicano si è aggiudicato, oltre le aspettative, l'attesissima sfida presidenziale contro la rivale democratica Hillary Clinton, fermatasi a quota 228. Il tycoon ha conquistato la Casa Bianca vincendo in quasi tutti i cosiddetti 'swing states', tra cui Florida, Ohio, Virginia, Iowa e Nevada.
Non appena arrivata l'ufficialità della vittoria, il magnate americano, accompagnato dalla famiglia al completo, è salito sul palco dell'Hotel Hilton di New York, quartier generale dei Repubblicani, e, dopo aver lanciato un messaggio distensivo nei confronti della Clinton, ha promesso che sarà il presidente di tutti gli americani. [...]

IL PAESE REALE HA VINTO
Alla fine il "paese reale" ha vinto dunque, contro tutto e tutti. Uno dei motivi principali della vittoria di Trump è stata infatti la sua larga affermazione nell'America vera, quella rurale, il cosiddetto "countryside", lontano dalle luci e dai bagliori delle grandi metropoli statunitensi. La vittoria è stata costruita negli Stati del Midwest, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, dove il magnate si è aggiudicato con ampio margine le aree rurali e i piccoli centri urbani.
Il successo è arrivato nonostante la gigantesca macchina propagandistica messa in campo a favore di Hillary Clinton. Martellante e senza precedenti. Contro l' "impresentabile" Trump si sono schierati proprio tutti: dai poteri forti a Wall Street, dal jet-set di Hollywood e tutto lo star-system globale fino ai salotti buoni e radical chic delle grandi capitali statunitensi, per finire con le principali istituzioni europee.
La cocente sconfitta di Hillary Clinton rappresenta inoltre una sonora bocciatura per l'Amministrazione Obama che negli ultimi tempi si è spesa al di sopra di ogni limite istituzionale a favore della candidata democratica.

UN'OCCASIONE UNICA PER INVERTIRE LA DISSOLUZIONE MORALE
C'è da augurarsi che la vittoria di Trump segni una decisa e netta inversione di rotta alla politica di dissoluzione morale portata avanti sfrontatamente dalla Casa Bianca durante gli otto anni di presidenza di Barack Obama. Certamente, l'elezione di Hillary Clinton, la cui campagna elettorale è stata finanziata, tra gli altri, con i soldi della tristemente nota organizzazione abortista "Planned Parenthood", avrebbe dato un nuovo fortissimo impulso all'agenda gender, omosessualista ed anti-natalista negli Stati Uniti e nel mondo.
Trump ora, con il Congresso degli Stati Uniti saldamente dalla sua parte, ha un'occasione unica per invertire tale processo. ll primo momento importante e rivelatore di tale cambio di marcia sarà rappresentato dalle prossime determinanti nomine dei giudici della Corte Suprema affinché tale cruciale istituzione americana torni a far rispettare e trionfare la "legge naturale" sui fantasiosi ed ideologici pseudo "nuovi diritti".

Nota di BastaBugie: per capire perché Trump è partito con il piede giusto, quali impegni concreti ha già preso e perché ci dobbiamo rallegrare per la sconfitta di Hillary Clinton consigliamo vivamente la lettura del seguente articolo

TRUMP SCEGLIE LA VITA: LOTTERA' CONTRO GLI ABORTISTI
Gesto clamoroso del candidato repubblicano che ha lanciato la Pro-Life Coalition impegnandosi concretamente a combattere radicalmente l'aborto (soprattutto Planned Parenthood)
di Marco Respinti
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4391

 
Titolo originale: Il cappotto di Trump all'establishment globale
Fonte: Corrispondenza Romana, 9 novembre 2016