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TRANS 70ENNE VUOLE DIVENTARE ''MAMMA'' CON TRANS 22ENNE (ENTRAMBI NATI UOMINI)
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): l'India vieta l'utero in affitto ma non la scelta altruistica, un cattolico tradizionale accanto a Boris Johnson, 15enne polacco ferma il Gay Pride con un crocifisso
di Giulia Tanel
 

L'abisso entro cui può cadere l'uomo non conosce limiti. È questo il primo pensiero che viene alla mente leggendo un articolo del Mirror dal titolo: «Caitlyn Jenner vuole diventare mamma a sett'anni con la fidanzata Sophia Hutchins».
Per comprendere meglio la portata della notizia è necessario indagare sulla vita dei due protagonisti. Fino al 2015 Caitlyn Jenner era nota al mondo come William Bruce Jenner, sportivo statunitense di successo, con all'attivo una medaglia d'oro ai Giochi olimpionici di Montréal nel 1976 e detentore del record mondiale di decathlon dal 1975 al 1980. Oltre a questo, Jenner è sempre stato molto chiacchierato per via della sua intricata vita privata: nell'arco di quarantadue anni si è infatti sposato tre volte e ha avuto sei figli biologici, cui vanno aggiunti quattro figli adottati per via del matrimonio con Kris Jenner, già Kardashian. Ad oggi è inoltre nonno di quattordici nipoti. Nel 2015, quindi, la svolta, con l'annuncio del "cambio di sesso" che ha reso Caitlyn una paladina dei transgender, almeno fino a quando non ha sostenuto Trump nella campagna elettorale.
Sophia Hutchins, nata Scott, è invece un ragazzo di ventidue anni che dal 2016 ha dichiarato pubblicamente di riconoscersi come donna e di essere stato aiutato in questo «passo importante della vita» proprio da Caitlyn. I due fanno coppia dal 2017, quando sono stati visti per la prima volta assieme, e oramai sono mesi che si rincorrono i rumors su un loro possibile matrimonio in una spiaggia di Malibù, in California.

CRESCERE UN BAMBINO NEL RUOLO DI MAMMA
Chiariti quindi i contorni della vicenda, veniamo alla notizia. Riporta il Mirror: «Parlando con la rivista Closer, una fonte ha dichiarato: "Caitlyn e Sophia hanno parlato di fondare una famiglia nel corso dell'ultimo anno o giù di lì e anche se Caitlyn ha già avuto dieci figli non ha mai avuto la possibilità di far crescere un bambino nel ruolo di mamma, cosa che ha sempre sognato fare". La fonte afferma inoltre che anche Sophia ha sempre voluto essere mamma e che la coppia vorrebbe ottenere una surrogata per realizzare il proprio sogno di maternità».
Una dichiarazione, questa, che pare essere stata accolta con scarso favore dalle ultime due figlie biologiche del fu Bruce, le famose Kylie e Kendall Jenner, che vedono un grosso limite nei quasi cinquant'anni d'età che dividono Caitlyn e Sophia. Nessuna obiezione, invece, sul fatto che il bambino/la bambina venga messo/a al mondo con la tecnica dell'utero in affitto: anzi, pare che sul tema Caitlyn abbia chiesto consiglio alla figliastra Kim Kardashian che, dopo aver avuto due figli biologici, nel 2018 e nel 2019 ha lei stessa comprato altri due bambini tramite madre surrogata.

LA VITA CHE ASPETTA LA PICCOLA CREATURA
Oltre a questo, poi, come purtroppo è oramai prassi, silenzio stampa sulla vita che aspetta la piccola creatura che si vorrebbe mettere al mondo. Creatura che avrebbe una madre biologica che fornirebbe l'ovulo, una madre gestazionale - con ogni probabilità differente dalla prima, com'è prassi in questi casi - che la porterebbe in grembo nove mesi e la darebbe alla luce e che infine verrebbe cresciuta da due uomini (per quanto possano avere apparenze femminili). Il tutto, come si è visto, con l'aggiunta di un intricato corollario di fratelli, fratellastri, zii, ex mogli...
La domanda, in sé retorica, a questo punto sorge spontanea: tutto questo è pensare al bene del nascituro, oppure è un mero atto di egoismo volto a soddisfare un personale desiderio di paternità/maternità, a discapito di tutto e di tutti?

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).

L'INDIA VIETA L'UTERO IN AFFITTO MA NON LA SCELTA ALTRUISTICA
L'India pone fine alla commercializzazione del corpo femminile a scopo riproduttivo, dopo anni di dibattiti. Ieri la camera bassa del parlamento ha approvato in via definitiva il provvedimento che vieta in tutto il Paese la maternità surrogata a fini commerciali. Tuttavia, la legge autorizza alcune eccezioni: prevede la gestazione surrogata nel caso di «scelta altruistica», ossia tra persone della stessa famiglia e solo per le coppie di nazionalità indiana sposate da almeno cinque anni che non abbiano altri figli viventi, pertanto con provata infertilità.
Il provvedimento mette fuorilegge le oltre 3000 cliniche private che dal 2001 hanno prosperato nel Paese, alimentando un giro d'affari di milioni di dollari e accogliendo ogni anno migliaia di coppie e anche single in cerca di figli da tutto il mondo. L'India è stata finora uno dei pochi Paesi, oltre alla Russia, all'Ucraina e allo Stato della California, dove le donne potevano "affittare" il proprio corpo per partorire figli di sconosciuti.
La nuova legge si deve in particolare all'impegno di Jayashree Wad, l'avvocatessa ottantenne, che nel 2015, per prima ha lanciato una dura battaglia contro il business della fertilità, coinvolgendo la corte suprema indiana.
(Osservatore romano, 8 agosto 2019)

IL CATTOLICO TRADIZIONALE REES MOGG ACCANTO A BORIS JOHNSON
Sembra partire con il piede giusto, dal punto di vista dei valori non negoziabili, l'avventura di Boris Johnson alla guida del governo inglese.
Infatti, è stato scelto come leader della Camera dei Comuni il parlamentare Jacob Rees-Mogg, membro del partito conservatore e conosciuto per essere un fervente cattolico amante della messa in latino.
Rees-Mogg in passato si è sempre dichiarato contrario all'aborto ed alle rivendicazioni delle lobbies LGBT ed è un convinto sostenitore della Brexit. Da notare che si è schierato contro l'aborto anche in caso di stupro, ha votato contro la legalizzazione del matrimonio omosessuale e, per sua stessa ammissione, cerca di pregare tutti i giorni il Santo Rosario.
Nel suo nuovo incarico, Rees-Mogg organizzerà l'agenda del premier Boris Johnson nella Camera dei Comuni, parteciperà alle riunioni di gabinetto e siederà come Presidente del Privy Council, con il potere di consigliare direttamente la Regina.
(Corrispondenza Romana, 31 luglio 2019)

15ENNE POLACCO FERMA IL GAY PRIDE CON UN CROCIFISSO
Un gesto coraggioso compiuto sabato scorso da un ragazzo polacco di 15 anni che ci fa guardare con speranza al futuro.
Non tutti i giovani infatti sono ideologizzati dai dettami LGBT.
Jakub Baryła, 15enne polacco residente nella cittadina di Płock, è stato fotografato mentre con un crocifisso in mano, pregava e camminava andando incontro al Gay Pride del suo Paese, sfidando il cordone di polizia che lo ha portato poi via di peso.
L'idea di interrompere il Gay Pride con un crocifisso gli è venuta da padre Ignacy Skorupka, cappellano dell'esercito Polacco, che cadde durante la battaglia di Varsavia nel 1920 per mano dei bolscevici.
Il ragazzo, dopo aver visto l'immagine della Madonna di Czestochowa profanata da un attivista LGBT, ha deciso di intervenire.
"Ho chiesto una croce a un prete di una parrocchia di Płock", ha spiegato Jakub. "Volevo che il mio gesto fosse visibile a quante più persone possibile. Volevo che facesse riflettere e discutere. Così ho camminato con una croce in mano davanti al cordone di polizia che proteggeva il Pride. Successivamente mi sono seduto sul marciapiede e ho pregato in latino la Salve Regina".
"I poliziotti sono arrivati da me e mi hanno chiesto di alzarmi. Ho detto che non potevo farlo, perché gli attivisti del Pride stavano distruggendo la mia fede cattolica e profanando la bandiera polacca, ponendovi sopra un arcobaleno. La polizia mi ha portato via di peso. Ma in generale gli ufficiali si sono comportati in modo impeccabile".
Il ragazzo assicura che l'azione di sabato è stata una sua iniziativa: "Nessuno mi ha costretto ad agire. Ho 15 anni, ma capisco la realtà che mi circonda e posso prendere decisioni consapevolmente".
Il gesto coraggioso di questo ragazzo, andato contro il politically correct dominante, possa essere d'ispirazione per noi e per tutti coloro che hanno rinunciato a denunciare pubblicamente e chiaramente i Gay Pride (e tutte le attività LGBT), eventi peccaminosi e vergognosi.
Una domanda sorge però spontanea: tutti gli altri dove sono? Ci sarebbe dovuto essere tutto il popolo cattolico a denunciare il Gay Pride, ma solo un ragazzo ha avuto il coraggio di farlo. Speriamo che questo gesto possa essere l'inizio di una nuova consapevolezza da parte dei cattolici di voler difendere il proprio Paese dall'ideologia LGBT.
(Chiara Chiessi, Osservatorio Gender, 13 agosto 2019)

 
Titolo originale: La trans 70enne Caitlyn Jenner vuole diventare mamma con la fidanzata 22enne Sophia (nata Scott)
Fonte: Sito del Timone, 02/08/2019