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INIZIA LA TRANSIZIONE DA UOMO A DONNA A 4 ANNI
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): Instagram mette al bando le terapie riparative, lo Stato Italiano finanzia gli imprenditori trans, alle Olimpiadi gli uomini non competano con le donne
di Manuela Antonacci
 

"Mi sono reso conto che a TRE anni volevo essere una ragazza": inizia così il video, pubblicato sulla pagina facebook di Freeda, in cui quella che sembra una delicata ragazzina bionda spiega in realtà di essere un bambino "in transizione".
E sì perché quel delicato faccino e i lineamenti prettamente femminili, che si notano nel video, come ci spiega lui stesso, sono dovuti al consumo continuativo di ormoni cross sex, che stimolano lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari del sesso "desiderato". Ma questo è solo l'inizio del suo racconto, peraltro contenuto in un video dai colori zuccherosi e con un tocco di glamour, nelle immagini, come a voler mostrare quanto sia "trendy" essere trans.
L'incipit è quello di una sorta di captatio benevolentiae, attraverso la carta della "pietà" (ovviamente parliamo di un discorso troppo perfetto e ben pensato per essere stato formulato dal bambino in questione...): Cloe, come dice di chiamarsi, avrebbe "percepito" di essere femmina, dalla tenera età di 3 anni, a quattro anni poi, avrebbe comunicato ai suoi genitori questa sua sensazione, aggiungendo di voler morire. Così, sarebbe stato condotto dai suoi, da una psicologa "gentile" che le avrebbe permesso di iniziare il percorso di transizione.
Innanzitutto ci chiediamo quanto possa essere "gentile" una psicologa che per un bambino di quattro anni appena, consigli il percorso di "transizione" e con quale coscienza avrà permesso una cosa simile, ben sapendo, da psicologa, quanto la psiche di un bambino di quell'età si stia innanzitutto, appena formando e sia, comunque, in costante evoluzione e che, dunque, il povero paziente in questione, potrebbe svegliarsi da un giorno all'altro e non avere più questo desiderio, semplicemente perché l'aver cambiato idea fa parte del suo percorso di crescita.
Ma l'assurdità della scelta "terapeutica" della psicologa in questione (e come lei, di tanti altri psicologi che si muovono in questa direzione) sta nel fatto, come ci informa Cloe, nel video, che la sua intenzione è quella di seguire la terapia ormonale per un paio di anni (a base di triptorelina) per decidere, poi, se fare l'intervento chirurgico di asportazione dei genitali maschili o meno. Una "transizione" che lui annuncia tutto sorridente ma che, non sarebbe certo una passeggiata e non è detto che dia i risultati sperati in termini di benessere psichico, considerato anche l'alto numero di suicidi tra i transgender. Per di più, parliamo di un'operazione irreversibile, da cui non si può più tornare indietro.
E allora, come si può sottoporre un bambino di 4 anni all'inizio di un processo simile?E soprattutto quanto devastante può essere questo processo di ipersessualizzazione dei più piccoli, che all'età di Cloe si trovano ad assumere un aspetto che non corrisponde al loro sesso biologico ma che non corrisponde nemmeno, totalmente, ad un sesso definito? E ci teniamo a sottolineare che questo non ha niente a che fare con la tolleranza e la non discriminazione ma con un vero e proprio abuso sulle menti dei più piccoli che non possono e non devono essere condizionate attraverso delle procedure così pesanti, nella loro scelta, per di più in un periodo della loro vita, davvero delicato.
Insomma, a sostegno dell'ipersessualizzazione dei bambini, non c'è discorso, per quanto "petaloso", che tenga.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.

INSTAGRAM METTE AL BANDO LE TERAPIE RIPARATIVE
L'organizzazione cristiana britannica Core Issues Trust su Instagram aveva scritto: «La Chiesa di Cristo si è fatta carico di sostenere, con pazienza, comprensione, sensibilità e rispetto, le persone che hanno scelto di lavorare su quegli aspetti che le hanno portate a sperimentare impulsi omosessuali. Il processo di cambiamento è spesso estremamente doloroso e richiede il supporto di guide abili e di una comunità amorevole al fine di promuovere l'integrità della persona e il proprio recupero».
Instagram ha cancellato questo post perché ritenuto discorso d'odio. «Non consentiamo attacchi contro le persone basati sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere e stiamo aggiornando le nostre politiche per vietare la promozione dei servizi di terapia di conversione» ha affermato Tara Hopkins, direttore delle politiche pubbliche di Instagram per Europa, Medio Oriente e Africa. «Abbiamo rimosso i contenuti in violazione di queste politiche».
Mike Davidson, fondatore del Core Issues Trust, ha così replicato: «Penso che questa censura evidenzi la natura totalitaria del movimento di sinistra LGBT».
(Gender Watch News, 24 luglio 2020)

LO STATO ITALIANO FINANZIA GLI IMPRENDITORI TRANS
L'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali, ufficio che fa capo al Dipartimento Pari opportunità del Governo, ha indetto un bando che finanzierà con 163 mila euro progetti volti a far crescere imprese gestite da transessuali. Come spiega l'Unar, i progetti dovranno avere un "particolare riferimento alla sperimentazione di percorsi di formazione specialistici e di accompagnamento per l'avvio di impresa volti a favorire l'inserimento lavorativo mediante progetti di start up d'impresa, autoimpiego e autoimprenditorialità per le persone transgender".
Perché questo bando? "È indiscutibile che, dotate di risorse e strumenti efficaci per orientarsi al 'Fare Impresa', possono recuperare quel gap oggi esistente nell'accesso al mercato del lavoro".
In breve essere transessuali (e anche omosessuali) oggi paga, significa avere una marcia in più, avere corsie privilegiate per emergere.
(Gender Watch News, 22 luglio 2020)

ALLE OLIMPIADI GLI UOMINI NON COMPETANO CON LE DONNE
Save Women's Sports, una coalizione di associazioni sportive femminili, ha chiesto al Comitato Olimpico Internazionale di impedire che atleti maschili transessuali possano competere in gare femminili.
"Le linee guida sull'ammissibilità dei transgender - si legge nella richiesta - che consente ai maschi che si identificano come femmine di far parte delle categorie femminili, è inaccettabile. La semplice riduzione dei livelli di testosterone per un anno non elimina il vantaggio dei maschi rispetto alle atlete. Permettere agli atleti di sesso maschile di identificarsi come concorrenti femminili è irresponsabile, negligente e pericoloso. Adottando le linee guida transgender 2015 si è venuti meno al dovere di proteggere la sicurezza e l'integrità delle donne, nonchè degli sport femminili. Ciò equivale a una palese discriminazione nei confronti delle donne sulla base del sesso".
La petizione così continua: "Se continueremo a permettere ai maschi di competere come femmine alle Olimpiadi, ci saranno le Olimpiadi maschili, ci saranno Olimpiadi miste, ma non ci saranno più le Olimpiadi delle donne. Le donne transgender sono maschi e non è per niente giusto che competano contro le donne".
(Gender Watch News, 8 maggio 2020)


DOSSIER "CAMBIO DI SESSO"
I danni irreversibili della transizione

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Titolo originale: Transgender a quattro anni, ora in fase di transizione, si confida in un video choc
Fonte: Provita & Famiglia, 6 luglio 2020