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WIKIPEDIA, L'ENCICLOPEDIA LIBERA... MA SOLO IN TEORIA
Fonte di notizie gratuita e molto consultata è nelle mani di controllori che restano nell'ombra per veicolare la loro visione delle cose con contribuiti ideologizzati che tendono al monopolio del sapere
di Mario A. Iannaccone
 

Gratuita, molto consultata e utile, è una fonte spesso nelle mani di "teppisti della conoscenza", che la condizionano per veicolare una precisa visione delle cose: la loro.
Wikipedia è entrata nell'uso quotidiano di molti di noi: è un'enciclopedia gratuita, facilmente accessibile e molto estesa. Nella versione inglese, arriva a quasi 6 milioni e mezzo di voci, in quella italiana a 1 milione e 750.000. Ma, come è noto, esistono decine di versioni nelle diverse lingue. Il progetto nasce, dopo altri esperimenti - come l'enciclopedia Nupedia, dovuta agli stessi creatori, poi scomparsa - il 15 gennaio 2001, per opera di Jimmy Wales e Larry Sanger. È un'enciclopedia on-line condivisa e collaborativa, dove chiunque può contribuire nello scrivere voci. Nel corso degli anni ha avuto una crescita esponenziale, divenendo la prima fonte di informazione per chi cerchi qualunque tipo di notizia o argomento, in qualsiasi campo della conoscenza.

UN MONOPOLIO DEL SAPERE
Nata come esempio di idealismo collaborativo - in teoria le voci vengono costantemente migliorate con citazioni e nuove acquisizioni - ha assunto una funzione monopolistica nel campo della diffusione del sapere. Oggi succede che le fonti d'informazione tradizionali (giornali, televisioni, libri e riviste) attingano a Wikipedia, che a sua volta usa quei mezzi per verificare le proprie notizie: si è così creato un sistema circolare fra mezzi di informazione e divulgazione, con Wikipedia nel mezzo, che mette a rischio il pluralismo in vari settori del sapere. Su Wikipedia una voce può essere creata da chiunque, a partire dal cosiddetto link rosso che si distingue dal link blu: i blu sono collegamenti a pagine di Wikipedia già scritte, i rossi collegano a pagine vuote che nessuno ha ancora scritto ma alle quali sia stata riconosciuta una dignità enciclopedica. Le voci vanno scritte seguendo precisi criteri, piuttosto stringenti: interesse generale (questo definisce una voce «enciclopedica»), imparzialità, fonti da citare. Come si è detto, chiunque può partecipare alla compilazione dell'«enciclopedia libera»: l'utente registrato (wikipediano) o il non registrato. Entrambi compilano campi di testo, creano gerarchie e "iperlink", messi a disposizione dal software Wikipedia. Anche se un utente non è registrato, si tiene traccia dell'Ip e ogni possibile modifica la si può far risalire a qualcuno. Le voci sono rilasciate con una licenza libera detta Creative Commons e possono dunque essere stampate e inserite in altri siti; la licenza gratuita consente anche il riutilizzo a fini di lucro. Sin qui, tutto bene: il progetto è interessante, unico, riuscito e assolutamente utile.
Vediamo ora alcuni punti critici. Wikipedia presume la buona fede degli scrittori delle voci e il sistema adotta, in teoria, un punto di vista neutrale. Purtroppo così non è: gruppi organizzati di contributori con una visione ideologica, ad esempio antireligiosa, o molto orientata, ad esempio sui temi omosessualisti, modificano voci che riguardano ipotesi scientifiche, episodi storici, fenomeni sociali rovinando l'imparzialità enciclopedica della voce. Questo è accaduto, ultimamente, con Cristoforo Colombo, La Chiesa, la Reconquista, il gender e l'immigrazione clandestina. Così vengono spesso riscritte voci da contributori ideologicamente orientati che impongono il loro punto di visa e soltanto il loro, dando l'impressine che certi fenomeni (ancora, il riscaldamento climatico per causa antropica) siano ormai assodati e non sottoponibili a ulteriori discussioni. Il risultato è che, per colpa di queste minoranze organizzate di veri e propri "teppisti della conoscenza", spesso provenienti da centrali ideologiche precise (ad esempio, in Italia, l'Uaar, Unione degli atei e razionalisti), vengono riscritte voci esemplari rovinandone la neutralità. I wikipediani esperti, registrati, possono considerare una voce relativa alla religione, alla vita di un santo, a un episodio della storia della Chiesa, per qualche motivo non adatta e, quindi, chiedere che sia nascosta fintanto che non siano apportate modifiche.

CONTROLLORI NELL'OMBRA
Esiste dunque un problema di censura, non sempre motivata ma reale. IN teoria, esiste un meccanismo di controllo che dovrebbe vegliare affinché le voci non vengano "vandalizzate", oppure orientate ideologicamente in modo sottile andando contro l'intento di neutralità. Ma è un meccanismo collettivo, fatto di persone anonime, dunque non si può sapere chi controlla davvero e quanto sia onesto, mentre le voci delle enciclopedie stampate, che avevano una direzione ben conosciuta, come la Treccani o la vecchia Enciclopedia cattolica, venivano firmate. Se chiunque può intervenire su una voce già scritta, valida, approvata con l'intento di apportare ulteriori modifiche stravolgendo il senso di un articolo, chi attinge a quella voce può venire ingannato. A volte, opinioni minoritarie ed estreme vengono riportate su Wikipedia come se fossero neutre, mentre non lo sono affatto. Prima o poi qualcuno, in genere, si accorge dello stravolgimento e appone sulla stessa un simbolo speciale, un triangolino rosso che significa «voce controversa» o «voce che manca di riferimenti bibliografici». Intanto, però, qualcuno ha consultato la voce e magari ne ha usato i contenuti senza sapere di aver riportato dati errati.
Qual è il risultato di tutto ciò? Nonostante Wikipedia sia così facile, utile, a portata di mano e gratuita, in genere, non possiamo fidarci ciecamente delle sue voci. Alcune sono molto ben fatte e tanto approfondite da essere equivalenti a ottimi saggi accademici o alle migliori voci enciclopediche («voci vetrina»), altre sono rovinate dai vandali ideologici. Jimmy Wales aveva previsto che gruppi organizzati potessero intervenire a orientare le voci e a renderle meno neutrali producendo "coalizioni" ideologiche, ma aveva anche aggiunto che dette coalizioni non potevano durare in eterno, per cui per un periodo di tempo le voci potevano risultare degradate o bloccate ma nel lungo periodo il carattere generale collaborativo di Wikipedia avrebbe agito per il meglio. È la vecchia ideologia liberista che ha fiducia nell'uomo e nella società che si autoregola. In generale Wikipedia va considerata una risorsa importante, ma è sempre meglio controllare su una seconda fonte, soprattutto se le voci sono "sensibili". Le voci in inglese sono più affidabili di quelle italiane per via del coinvolgimento di università nella compilazione, ma resta il fatto che le voci riguardanti temi storici o religiosi sono in ogni caso meno affidabili di quelle relative a temi riguardanti lo spettacolo, la storia della musica, delle arti o la tecnologia. Come in tutte le cose, dunque, il consiglio è: usare sì, ma vagliare soprattutto. Confrontare, sempre.

Nota di BastaBugie: per approfondire l'argomento Wikipedia si possono leggere i seguenti articoli.

IL CO-FONDATORE DI WIKIPEDIA NE DENUNCIA LA DERIVA (ORMAI EVIDENTE DOPO COVID E TRUMP)
L'enciclopedia online più consultata al mondo fa ormai propaganda all'establishment di sinistra, a discapito delle voci conservatrici (intanto il 21 febbraio Trump lancerà il suo social ''Truth Social'')
di Michael Sfaradi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6867

PER GOOGLE E WIKIPEDIA IL FIGLIO NELLA PANCIA NON E' UN BAMBINO E NEMMENO UNA PERSONA
Intanto Disney, Warner Bros, Netflix, Apple, Meta o Microsoft fanno pressioni sulle dipendenti, affinché abortiscano, anziché prendere un congedo per maternità (VIDEO IRONICO: Pizzeria Google)
di Mauro Faverzani
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7130

 
Titolo originale: Wikipedia, l'enciclopedia libera solo in teoria
Fonte: Il Timone, luglio-agosto 2022 (n. 219)