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"Je suis Charlie" era lo slogan che imperversava un po' dappertutto in seguito all'attentato terroristico del 7 gennaio 2015 nei confronti dei giornalisti di "Charlie Hebdo". La rivista satirica francese pubblicava vignette dissacranti contro la religione, tra cui alcune a sfondo sessuale contro Gesù Cristo e la beata Vergine Maria. Hanno anche fatto vignette sull'islam che prendevano in giro Maometto e i musulmani non l'hanno presa tanto bene. Infatti due islamici hanno pensato di vendicare l'onore del loro profeta uccidendo i giornalisti della redazione della rivista, facendo fuori in totale dodici persone. Molti ne furono scandalizzati e, senza dare la colpa all'islam, difendevano la rivista al patetico grido di "Je suis Charlie" cioè "Io sono Charlie" per mostrare solidarietà e schierarsi a favore della libertà di espressione che vedevano minacciata. La giornalista Alessandra Buccini intervistò Anjem Choudary, un imam di Londra, per chiedergli la sua posizione riguardo all'attentato. A mio avviso questa intervista rappresenta un incontro tra due universi paralleli, due visioni del mondo inconciliabili, che mette in luce la psicologia islamica e quella occidentale. Ecco alcune frasi significative di quella intervista.
Imam: Chiunque insulti il profeta deve morire. Io personalmente credo che andrebbe processato da un tribunale della Sharia e se colpevole giustiziato. Perché non imparate la lezione e basta? Questo è quello che dice l'islam. Perché hanno continuato a fare una cosa del genere?
Giornalista: Perché noi crediamo nella libertà di espressione e di pensiero.
Imam: Gliel'ho già detto: io non ci credo.
Giornalista: Ma lei in questo momento mi sta parlando, dicendo cose inaccettabili da sentire dopo quello che è successo a Parigi. Eppure sta parlando. Non è questa la libertà di espressione?
Imam: Io sto parlando perché Allah mi ha creato e mi ha dato il permesso di dare il punto di vista islamico al mondo. (...) La democrazia ha fallito. (...) È l'islam il futuro dell'umanità
RIFLESSIONI CONTROCORRENTE
Ho guardato questo video con altre persone ed ho notato che si erano divisi in due gruppi: il primo diceva che questo imam rappresenta solo una piccola parte dell'islam, la parte più estremista, ma i musulmani normali non sono così. L'altro gruppo diceva che l'islam è un pericolo serio per la nostra democrazia e la nostra libertà perché i terroristi stanno semplicemente seguendo quanto gli insegna la loro religione. Quindi non sono estremisti, ma semplicemente dei bravi musulmani. Se a questo punto state pensando chi ha ragione, vi anticipo subito che secondo me hanno torto entrambi. Infatti mentre i due gruppi si scontravano, io me ne stavo il silenzio, invaso da un sentimento di ammirazione. Aveva ragione l'imam. La giornalista aveva torto. Con una chiarezza di idee sconcertante il musulmano l'aveva lasciata nell'impossibilità di ribattere. Lei ha continuato a fargli domande sulla possibilità che si verifichino altri attacchi, ma non è più tornata sull'argomento incriminato. Devo ammetterlo: un po' mi fa pena la povera giornalista occidentale quando gli parla della libertà di espressione. Pensa davvero che sia una difesa nei confronti dell'islam? Quando verranno armati per conquistare l'Europa, la giornalista gli chiederà se hanno il permesso del parlamento o se hanno fatto un referendum democratico per l'annessione dell'Italia allo stato islamico? Bisogna ammettere che ha ragione l'imam: la democrazia ha fallito, la libertà di espressione è sbagliata e la bestemmia contro Dio è una cosa grave. Provocatoriamente potrei dire che ascoltando l'intervista di quel video ho finalmente trovato qualcuno che la pensa come me.
Devo premettere, per evitare equivoci pericolosi, che i valori dell'imam sono diversi dai miei, ma almeno entrambi abbiamo dei principi. Il mio modo di pensare è molto più vicino al suo che non a quello dell'occidentale apolide e liquido. Se potessimo io e l'imam ci faremmo la guerra a vicenda, ma almeno saremmo d'accordo sulle premesse: entrambi pensiamo che c'è una sola verità, una sola religione giusta, che non si può dire liberamente la menzogna, né bestemmiare il nome di Dio e tante altre cose. Ovviamente devo dire anche che io credo che la verità sia Gesù Cristo, mentre il musulmano crede che sia quello che ha sognato Maometto, ma entrambi abbiamo una visione simile del mondo. Siamo d'accordo sull'intolleranza: io non potrei tollerare le sue idee e lui le mie. Invece l'occidentale medio afferma la tolleranza come principio del vivere in società. Proprio per questo relativismo l'Occidente odierno non ha valori. Non ha un'idea di giusto o di sbagliato ed è indifferente a tutto. Quelli che vengono spacciati per valori della nostra società, come la democrazia e la libertà di espressione, sono dei non-valori. Infatti la democrazia è, in realtà, indifferenza politica perché non gli interessa sapere quale linea di governo sia giusta, ma solo quella che ha preso più voti. La libertà di pensiero è indifferenza nei confronti della verità perché la mette sullo stesso piano della menzogna. La laicità è indifferenza nei confronti delle religioni, visto che non si preoccupa di stabilire quale sia vera e quali false. Il multiculturalismo è indifferenza verso l'identità di un popolo. La tolleranza è indifferenza verso qualcosa che ti danneggia. E si potrebbe continuare così all'infinito.
L'INTOLLERANZA DEI TOLLERANTI
Tutto questo indifferentismo in realtà viene trattato come fosse un valore e, come tutti i principi fondanti una società, deve essere imposto a tutti i cittadini. Puoi dire quello che vuoi, basta che non affermi che esiste una verità, altrimenti vieni censurato. Tutto viene tollerato, ma non che venga messa in discussione la tolleranza. Quindi anche questo viene considerato un principio dalla maggioranza degli occidentali per cui non è disposto a trattare. Il problema è che si tratta di un valore vuoto, che ha trasmesso il suo vuoto agli europei di oggi.
Abbiamo raggiunto un livello di benessere impensabile per le generazioni passate, ma siamo privi di principi per cui lottare. E quindi siamo diventati deboli e apatici. Da quanto siamo rammolliti ci siamo persino dimenticati dei nostri bisogni primari, come quello di riprodurci e quindi facciamo meno di due figli per coppia, quando la natura ci ha programmati per farne una decina, come è evidente se andiamo a vedere la situazione un secolo fa. Siamo quindi vuoti anche di figli, che sono il futuro e la forza di un popolo. E tutti sanno che in fisica ogni vuoto viene riempito. È un processo inevitabile. Siamo vuoti di figli e di valori: qualcuno con figli e valori ci sostituirà. Infatti i musulmani non si sono dimenticati del bisogno di riprodursi e nel giro di poco saranno molto più potenti di noi. Loro sono compatti e marciano tutti verso un solo fine: l'imposizione della Sharia in tutto il mondo.
Questo non è complottismo in quanto sono loro stessi a dirlo, come fa l'imam del video citato. Fino a che sono in minoranza non alzano la testa, ma quando sono in maggioranza i musulmani impongono sempre la loro legge. Anche il vostro amico marocchino con cui giocate a calcetto quando arriverà la Sharia starà dalla loro parte. Lo possiamo già vedere nei quartieri islamici della Francia del sud o dell'Inghilterra dove non entra nemmeno la polizia locale. A differenza di loro, noi occidentali non abbiamo un'identità, un fine comune e nemmeno dei giovani in grado di difenderli, quindi ci faremo distruggere. Eppure non è sempre stato così.
Nel medioevo, quando le civiltà europee erano cristiane, i musulmani li abbiamo sconfitti diverse volte. Sono sempre stati inferiori a noi in tutto: era l'Occidente il faro della civiltà. Di fronte al crociato, l'islamico se ne andava con la coda fra le gambe. Nelle gloriose battaglie di Lepanto e di Vienna li abbiamo sbaragliati con un esercito molto inferiore del loro e li abbiamo respinti dalle vie di mare e di terra per sempre. O meglio, li abbiamo respinti fino ad oggi...
Se vogliamo davvero salvare la nostra Europa dall'invasione islamica dobbiamo tornare quello che eravamo un tempo, quando la società era impregnata dei valori del cristianesimo. Solo così potremmo fargli vedere che caput mundi, capitale del mondo, è Roma, non la Mecca.
Nota di BastaBugie: ecco il video con la scioccante intervista (durata: 3 minuti) trasmessa da La7 di Anjem Choudary dopo l'attentato a Charlie Hebdo. L'imam di Londra esprime chiaramente il pensiero islamico alla luce dell'insegnamento del Corano e della vita e dei detti di Maometto. Da vedere e diffondere per far aprire gli occhi a chi ancora non vuol vedere cosa viene regolarmente predicato nelle moschee in Europa.
https://www.youtube.com/watch?v=r_vkNAFy3Ck
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