
I PIÙ LETTI DEL MESE
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)

SCEGLI UN ARGOMENTO
Aborto
America
Animalisti e vegetariani
Attualità
Cinema
Comunismo
Cristianesimo
Ecologia
Economia
Eutanasia
Evoluzionismo
Famiglia e matrimonio
Fecondazione artificiale
Immigrazione
Islam
Libri
Liturgia e sacramenti
Morale
Omelie
Omosessualità
Pedofilia
Pillole
Politica
Santi e beati
Scienza
Scuola
Storia
Televisione
« Torna alla edizione

Le preposizioni, siano esse semplici o articolate, hanno grande importanza nell'espressione in lingua italiana. Così capita anche per le tre espressioni che riguardano la libertà religiosa nella vita pubblica: libertà di religione, dalla religione, della religione. Esse esprimono tre visioni completamente diverse per cui bisogna fare attenzione, quando si parla di questi argomenti, ad usare bene le preposizioni.
1) LIBERTÀ DI RELIGIONE
Questa è la versione liberale della libertà religiosa. Di religione vuol dire di ogni religione e quindi si riconosce a tutte le religioni un eguale diritto ad esprimersi in pubblico, non distinguendo tra di esse nessuna più vera di un'altra. La società diventa così il supermercato delle religioni, con tutti i prodotti religiosi sugli scaffali a disposizione dei singoli cittadini che prenderanno questa o quella. La libertà, qui, è intesa come libertà immotivata di scelta. L'autorità politica tutela solo questa e non fa propria nessuna religione specifica. Essa tutela anche il diritto del cittadino non solo a sceglierne una ma anche a riportarla sullo scaffale quando se ne fosse stancato per prelevarne un'altra. Questa società sembra a prima vista aperta al fatto religioso, ma in realtà è chiusa. Infatti, essa considera le religioni come tutte uguali, ossia come tutte vere e come tutte false nello stesso tempo. Le considera come indifferenti alla vita politica e fuori degli interessi dell'autorità politica. La libertà di religione è in fondo una posizione atea.
2) LIBERTÀ DALLA RELIGIONE
Questo modo di intendere il fatto religioso consiste nell'escluderlo completamente dalla vita pubblica, impedendone ogni manifestazione nella pubblica piazza. Ogni religione sarebbe un limite alla libertà umana, sociale e politica, perché introdurrebbe nella vita pubblica degli assoluti, fonte di intolleranza. La libertà è considerata come indipendenza da costrizioni esterne alla coscienza, possibilità di espandere la ricerca razionale senza dover seguire dei dogmi, consapevolezza che esistono sì opinioni in dialogo tra loro ma non verità, le quali bloccherebbero il dialogo. Questa libertà religiosa è quindi ostile alle religioni, esprime un laicismo accentuato e un anticlericalismo appuntito. Inizialmente lo fa per motivi umanistici (difendere l'uomo da Dio come fonte di alienazione) ma poi finisce anche per liberarsi dell'uomo, visto anch'esso come fonte di una nuova religione, seppure non più trascendente. All'umanesimo ateo segue la fine dell'umanesimo.
3) LIBERTÀ DELLA RELIGIONE
Questa terza impostazione riconosce che esiste una religio vera, la quale ha diritto alla propria libertà non tanto e non solo in nome di una generica libertà di religione, ma in virtù della propria verità e della sua necessaria presenza nella vita pubblica per garantire al meglio la sanità di vita della politica stessa. La religio vera ha la pretesa di essere unica e indispensabile non solo per la salvezza eterna delle anime ma anche per la costituzione e il mantenimento della vita sociale in armonia con le finalità autentiche dell'essere umano. Essa, in quanto vera, interpella anche la verità della politica, spingendola ad essere politica nel modo migliore. Questo richiede che la politica sia sensibile alla libertà di questa religione, che la protegga anche per garantire sé stessa, e che tolleri a certe condizioni le altre religioni, ma senza porle sul suo stesso piano. Il criterio per valutare la verità delle religioni da parte della politica non sarà un criterio religioso ma di ragione politica ispirata al diritto naturale, ben sapendo, tuttavia, che il custode ultimo anche del diritto naturale è la religio vera e non la politica.
LIBERTA' DI RELIGIONE E DOVERI POLITICI VERSO LA VERA RELIGIONE
Le religioni possono godere di un vero rispetto solo dentro una civiltà in cui politica e fede cattolica tornino a saldarsi
di Stefano Fontana
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4153
-
BastaBugie consiglia
LA SAPIENZA CRISTIANA
Cuore della scuola cattolica
Osservatorio Van Thuan
Lonigo (VI), 05/04/2025
-
Pubblicato 10 anni fa...
SETTIMANA SANTA
Non è una parentesi
di Don Stefano Bimbi
Articolo del 1° aprile 2015
-
Libro della settimana
TE DEUM
I figli della Provvidenza
di Silvana De Mari
Anno 2025 / pag. 200 / € 19
-
Video della settimana
O TUTTO, O NIENTE!
Suor Clare Crockett
di Don Roberto Fiscer
Durata: 3 minuti (2021)
-
Da FilmGarantiti.it
FATIMA
Documentario, cartone animato e film
Giudizio: ottimo (**)
Genere: storico (2020)
-
I dossier di BastaBugie
MATTARELLA
Il presidente cattocomunista
Dossier: 13 articoli + 1 video
-
Santo della settimana
SAN GIOVANNI NEPOMUCENO
Il martire del segreto confessionale
di Gianpiero Pettiti
Festa: 20 marzo
-
Video per la formazione
RISCALDAMENTO GLOBALE?
Tutte previsioni sbagliate
di Nicola Scafetta
Durata: 52' (08/06/2024)
-
Personaggi del passato
GIUSEPPE GARRONE
Attivista prolife
Cofondatore del Progetto Gemma
1939 - 2011 (72 anni)