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RICONOSCIUTA COME PERSONA UNA MONTAGNA, MA NON IL BAMBINO
La Nuova Zelanda conferisce personalità giuridica al monte Taranaki (per risarcire ai maori le ingiustizie coloniali), ma ai bambini non nati è negato il diritto alla vita
di Manuela Antonacci
 

Una montagna di diritti... ma nel senso letterale del termine! Perché, ebbene sì, succede che nel nostro folle mondo, una montagna acquisti, a tutti gli effetti, lo status di “persona”. È quanto accaduto in Nuova Zelanda, dove il monte Taranaki ora possiede legale personalità giuridica, proprio come un essere umano, anziché essere considerato un, seppure bellissimo, ma oggettivo e puro e semplice, elemento del paesaggio! E tutto ciò dopo che la stessa follia era avvenuta anche per il fiume Whanganui, collegato nell'immaginario collettivo dei maori, al Taranaki. Secondo una leggenda, il monte Taranaki, dopo aver litigato con il monte Tongariro per conquistare le grazie del monte Pihanga, lasciò l'Isola del Nord e si trasferì al mare, lasciandosi dietro un solco delle sue stesse dimensioni. Il monte Tongariro riempì il solco di acqua, dando vita al fiume Whanganui.
Insomma, una leggenda che, per quanto poeticamente possa spiegare la nascita di un fiume, tuttavia, in un'epoca come la nostra in cui l'antropocentrismo è considerato un male, al punto che l'uomo è considerato (nella migliore delle ipotesi) solo una delle tante creature del mondo o (nella peggiore delle ipotesi) addirittura il cancro del pianeta, sta portando a conseguenze assurde e, se vogliamo, andando contro ogni buonsenso, anche ridicole.

MONTAGNE E FIUMI
La CNN, dal canto suo, ha reso noto che questa decisione bizzarra risalirebbe, in realtà, ad un trattato del 1840, che le tribù Māori firmarono con i rappresentanti della corona britannica, che garantiva ai nativi neozelandesi, di mantenere la loro terra e le loro risorse. Ma nel 1865, parte di quella terra, compresa la montagna, fu presa dagli inglesi in risposta a una ribellione Māori contro la Corona portando, questo popolo, a non avere voce in capitolo sulla montagna. In poche parole, la decisione attuale, sarebbe un modo per dare alla montagna un riconoscimento e, dunque, un risarcimento dei torti del passato.
Sarebbe interessante, però, capire come mai la stessa importanza e la stessa dignità giuridica, il governo neozelandese, così vicino alla sensibilità di montagne e fiumi, non le conceda ai bambini non nati, considerati, se si va a vedere la loro legge sull'aborto, praticamente dei fantasmi, visto che fino alla ventesima settimana di gestazione, possono essere eliminati senza problemi, dopo aver consultato anche, semplicemente, un'ostetrica e un infermiere. Invece la montagna è «un tutto vivente e indivisibile» e comprende Taranaki Maunga e le aree circostanti, «incorporando tutti i loro elementi fisici e metafisici», secondo la legge.
E verrebbe da chiedersi, spassionatamente, quali siano gli elementi metafisici del vulcano, considerato che, per quanto una montagna possa essere considerata un luogo di spiritualità, per la bellezza e il silenzio, tuttavia non possiede elementi spirituali propri. Mentre, ne possiede eccome il bambino, che anche se non ancora nato ha un'anima già bella e formata, un'attività cerebrale già in azione nel grembo materno e persino una comunicazione ormonale con la propria mamma, al punto che oggi si parla di “lettere d'amore” del feto alla madre, come dimostrano i tantissimi studi scientifici recenti che analizzano la vita intrauterina.

PRIMA DI TUTTO L'UOMO
E allora viene da citare la bellissima poesia di Nazim Hikmet “Prima di tutto l'uomo” che sembra parlare tanto alla nostra epoca così ferocemente scientista e che oggi andrebbe imparata a memoria, davvero in tutte le scuole del mondo, per ricordare il giusto ordine di priorità: «Non vivere su questa terra come un estraneo e come un vagabondo sognatore. Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all'uomo. Ama le nuvole, le macchine, i libri, ma prima di tutto ama l'uomo. Senti la tristezza del ramo che secca, dell'astro che si spegne, dell'animale ferito che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo. Ti diano gioia tutti i beni della terra [...] ma soprattutto, a piene mani, ti dia gioia l'uomo».
Ma, tant'è, l'uomo evidentemente nei secoli, è diventata una creatura così intelligente da darsi la zappa sui piedi da solo e decidere di non meritare, lui solo, una speciale protezione, ma, al contrario, proprio nella fase in cui è più indifeso, di dare agli altri la possibilità di eliminarlo come se fosse un tumore. «Oggi, Taranaki, il nostro maunga, il nostro maunga tupuna, è liberato dalle catene, dalle catene dell'ingiustizia, dell'ignoranza, dell'odio», ha detto Debbie Ngarewa-Packer, co-leader del partito politico Te Pāti Māori e discendente delle tribù Taranaki. in Nuova Zelanda, da oggi, un vulcano è diventato persona e ai bambini non nati non viene riconosciuto nemmeno il diritto alla vita.

 
Titolo originale: La Nuova Zelanda riconosce una montagna come «persona»: «Un tutto vivo e indivisibile»
Fonte: Sito del Timone, 6 febbraio 2025