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BastaBugie n.149 del 16 luglio 2010

QUELLO CHE LE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI NON HANNO CAPITO IN COREA, VIETNAM, AFGHANISTAN, IRAQ

Se si va in guerra, si va per vincere, altrimenti, meglio stare a casa

di Rino Cammilleri

L’altra sera, vedendo al tg il solito servizio sulla situazione in Afghanistan (i talebani in forte ripresa; anzi, mai così forti), pensavo: è dal tempo della guerra di Corea che i media partecipano ai conflitti in cui sono implicate forze occidentali. Queste ultime, rette da governi democratici, abbisognano del consenso popolare in patria, dal quale consenso dipendono i finanziamenti (le guerre costano, tanto). E’ dalla guerra di Corea, infatti, che gli occidentali sono costretti a combattere con una mano legata (regole d’ingaggio, rispetto per i civili, limitazione allo spasimo dei caduti...) contro un nemico che, invece, ne approfitta, un nemico per il quale i diritti umani sono solo una debolezza occidentale. E, infatti, è dalla guerra di Corea che gli occidentali perdono un conflitto dietro l’altro (pur essendo in grado di letteralmente asfaltare Corea, Vietnam, Afghanistan eccetera). Bastò un’auto-bomba per far scappare gli americani dal Libano, e due cadaveri di marines trascinati da un camion per farli scappare dalla Somalia. Il risultato: la Corea del Nord è una minaccia nucleare per il mondo (senza contare i milioni di morti, anche per fame, nel Paese-Gulag); il Vietnam è tutto comunista (ricordate i boat-people? e il genocidio nella vicina Cambogia?), mentre i Paesi limitrofi languono sotto i regimi che sappiamo. La Somalia è terra di nessuno, per giunta rifugio di pirati e santuario di terroristi islamici. Il Libano, già cristiano, fa ormai praticamente parte della Grande Siria. Il fatto è che i media per loro natura suscitano emotività e le sinistre nella propaganda ci sguazzano, avendola inventata (v. il mio “I mostri della Ragione-2”, Ares). Così, una retorica pseudofrancescana (noi dobbiamo essere migliori..., noi non siamo come quei barbari…, il vangelo dice di porgere l’altra guancia...) ha finito per modellare le opinioni pubbliche della democrazia e della libertà di parola. In nome della stessa retorica il clero occidentale rema contro, laddove quello altrui fomenta i suoi. Mi aspetto, naturalmente, che molti di quelli che mi leggono non siano d’accordo con me. Ma su una cosa non potranno che concordare: se si va in guerra, si va per vincere; sennò, meglio stare a casa.

Fonte: Antidoti, 6 luglio 2010

Pubblicato su BASTABUGIE n.149
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