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L'ITALIA COMINCIA A SCENDERE IN PIAZZA CONTRO LA DITTATURA GAY
Giornali e televisioni non ne hanno parlato, eppure ''La Manif Pour Tous - Italia'' e ''Le sentinelle in piedi'' si stanno battendo per la libertà di opinione
di Andrea Lavelli
 

Nello scorso fine settimana centinaia di persone hanno riempito le piazze di varie città d'Italia per ribadire il loro no al disegno di legge Scalfarotto sull'omofobia. Lo hanno fatto in modo pacifico e silenzioso: seduti per terra con un bavaglio sulla bocca o semplicemente restando in piedi come sentinelle, intenti nella lettura di un libro.
"La manif pour tous – Italia" e "Le sentinelle in piedi", due realtà differenti per stile e impostazione, ma unite dal comune obiettivo di contrastare l'avanzare dell'ideologia di genere nel nostro Paese, hanno centrato l'obiettivo di dare vita alla prima grande mobilitazione nazionale contro il disegno di legge sull'omofobia che dopo il via libera della Camera passerà ora all'esame del Senato.
Venerdì sera a Roma erano in più di mille a riempire Piazza della Rotonda, all'ombra del Pantheon, chiamati in piazza da "La Manif pour tous – Italia", associazione nata sulla scia dell'omonima realtà francese che in primavera ha portato per le strade di Parigi milioni di persone contro al legge Taubira sul matrimonio omosessuale.
«Il nostro modo di operare è quello di una vera e propria veglia. I partecipanti si sono disposti seduti per terra con un bavaglio sulla bocca, mentre venivano declamati alcuni brani di grandi scrittori sulla libertà di pensiero - spiega Gianfranco Pillepich, portavoce de "La Manif" - È stato anche letto e analizzato il testo della legge, insieme ai pareri di vari giuristi e psicologi. La manifestazione romana ha avuto un ottimo risultato: tutti hanno partecipato con grande silenzio e attenzione». Al termine della Manif di Roma sono stati distribuiti pacchi di pasta Barilla a ricordare il fatto che Guido Barilla è stato la prima vittima della legge Scalfarotto.
In contemporanea, centinaia di persone scendevano in piazza per vegliare anche a Pisa, Bolzano, Bologna, Bisceglie, mentre sabato sera è stata la volta di Venezia.
«Abbiamo registrato in media 200 persone a piazza e la realtà è in crescita - spiegano dalla "Manif" - La nostra battaglia non si fermerà qui e anzi continuerà più forte di prima a dimostrazione che la società civile italiana è vigile e non si arrende di fronte all'arroganza di chi vuole impedire la difesa della famiglia fondata tra uomo e donna».
Sempre in campo contro la legge Scalfarotto e contro le limitazioni che comporterebbe alla libertà di pensiero, sono scese in piazza a Milano le "Sentinelle in piedi". Erano in tutto 500 provenienti soprattutto dai coordinamenti di Milano, Bergamo e Brescia che si sono dati appuntamento nella centralissima piazza Cordusio per vegliare secondo il modello dei "Veilleurs debout" francesi. Il colpo d'occhio per i tanti passanti del sabato sera milanese è impressionante: una piazza piena di persone in piedi, immobili, in silenzio, immerse nella lettura di un libro e assiepati ovunque anche lungo le pensiline dei tram.
«Siamo un gruppo di amici, che ha deciso di vegliare in questo modo per lanciare un forte segnale: vogliamo e speriamo in un futuro in cui ci sia ancora la libertà di espressione - spiega Pietro Invernizzi, portavoce delle Sentinelle in Piedi di Milano - Con questa legge anche solo affermare pubblicamente che una coppia omosessuale non ha il diritto di adottare un bambino, potrebbe essere considerato reato punibile con il carcere. Vogliamo trasmettere a tutti la nostra preoccupazione: quando in una società si inizia a limitare la libertà d'espressione si deve cominciare ad aver paura».
Anche le "Sentinelle in piedi" sono una realtà in espansione: da qualche tempo in alcune città d'Italia si è cominciato a vegliare in questo modo ed è in aumento il numero dei coordinamenti cittadini. Il prossimo gruppo a scendere in piazza sarà Trento, con una manifestazione organizzata per sabato prossimo 19 ottobre.

Nota di BastaBugie: per vedere il dossier rinnovato sulla legge che, se approvata anche al Senato, introdurrà il reato di omofobia in Italia, clicca qui!

 
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14/10/2013