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« Torna agli articoli di Antonio Socci
"Non si capisce dove stiamo andando", ha dichiarato ieri Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, dopo l'ennesimo Dpcm di Conte. È l'impressione generale. E i costi di questa deriva sono altissimi. Le sole cose certe, concrete e utili che si dovrebbero fare, non si fanno. Sono in particolare due.
Primo: curare subito a casa (invece di abbandonarli alla sorte) coloro che hanno primi sintomi non gravi di Covid con i farmaci efficaci (che ci sono) sulla base di un protocollo nazionale: queste cure precoci - dicono gli specialisti - scongiurerebbero aggravamenti, ricoveri, collasso di ospedali e pure morti.
Secondo: predisporre un numero di letti adeguato nelle terapie intensive e nuove strutture con nuovo personale (cosa che non è stata fatta in cinque mesi: se ne parla ora).
Sul primo punto, in queste ore, è stato il governatore veneto Zaia a intervenire decisamente: "chiedo che a livello nazionale si stabiliscano protocolli di cura efficienti per la terapia domiciliare nei primi giorni perché sono quelli che ci evitano i ricoveri. E non parlo solo di cortisone" ha aggiunto "ma di altri principi attivi che hanno funzionato e che sono stati messi in discussione".
Anche l'on. Armando Siri (Lega) ha chiesto "urgentemente" al governo di "premere su Aifa per sbloccare i protocolli di cura domiciliare per il Covid" invece di "dare il colpo di grazia all'economia italiana con l'ennesimo Dpcm" che insiste con "misure liberticide e catastrofiche per il lavoro".
IL GOVERNO A CACCIA DEI SANI
Per tutti questi mesi il governo, invece di occuparsi di come curare i malati, è andato a caccia di ristoranti, bar, discoteche e falò sulla spiaggia, dopo essersi dedicato a monopattini e banchi a rotelle. Cioè ha inseguito il nulla.
Anziché occuparsi dei malati, ha concentrato tutte le attenzioni sulla ricerca dei cosiddetti "positivi", ma "il 95% dei positivi", com'è stato autorevolmente spiegato dal professor Giorgio Palù, "non ha sintomi e quindi non si può definire malato". Inoltre "è certo che queste persone sono state 'contagiate', cioè sono venuti a contatto con il virus, ma non è detto che siano 'contagiose', cioè che possano trasmettere il virus ad altri...".
Oltretutto il test non dà un verdetto sicuro e ci sono pure i casi di persone con sintomi (anche gravi come la polmonite interstiziale) che non sono positivi.
Addirittura c'è chi si domanda se sia stata dimostrata la relazione di causalità fra il nuovo virus e la malattia, dal momento che, a quanto pare, il famigerato agente patogeno, a tutt'oggi, non è stato isolato, come invece si sarebbe dovuto fare subito.
Gli specialisti spiegano che alla base di ogni strategia contro un'epidemia c'è l'isolamento del nuovo virus, la purificazione da altro materiale biologico e lo studio che dimostri la correlazione di esso con la malattia. Ma tutto questo non c'è stato se non in modo parziale.
Così i test cercano qualcosa che non ha volto, non si sa cos'è, com'è fatto e come si comporta. Per questo i test non possono dare risultati certi. Anche per questo la sola, ossessiva, corsa ai positivi (per di più sempre in ritardo) non è risolutiva.
Oltretutto questo virus ha un comportamento anomalo. Una pandemia dovrebbe comportarsi allo stesso modo nelle zone omogenee e dovrebbe avere alta letalità. Invece non c'è l'alta letalità e il suo comportamento è imprevedibile.
TRE ESEMPI
Nessuno ha ancora spiegato cosa sia successo in Cina. Sembra che là tutto sia improvvisamente e totalmente passato. Arrivano immagini e reportage da Wuhan che oggi mostrano vie e locali pieni di gente senza mascherine. Il Covid sembra scomparso anche secondo i dati ufficiali. Perché? Possibile che nessuno se lo chieda e nessuno dia spiegazioni?
Altro caso: il Giappone. È a due passi dalla Cina, ha 126 milioni di abitanti(il doppio dell'Italia), ha un'età media della popolazione molto alta, non ha adottato un duro lockdown e ha avuto solo 1700 morti (contro i nostri 36 mila).
E' vero che in Giappone è attivo un sistema di cure a domicilio per i "poco sintomatici" (quello che avrebbe dovuto fare da tempo l'Italia e non fa). Tuttavia c'è molto di strano e incomprensibile nei suoi dati epidemici.
Ancora più strano è il caso del continente africano che è l'opposto del Giappone come organizzazione, mezzi e ordine sociale. L'Oms lì aveva previsto una vera catastrofe umanitaria, ma dopo otto mesi risulta il continente meno colpito del pianeta: su 1 miliardo e 300 milioni di abitanti in Africa le vittime per Covid sono 28.800 (meno della sola Italia che ne ha 36.000), sebbene i governi abbiano potuto fare ben poco (e di certo mascherine, gel igienizzanti e distanziamenti non sono molto abituali in quelle megalopoli).
L'Oms applaude quegli stati, ma non è merito di nessuno. Si dovrebbero piuttosto cercare le ragioni di queste anomalie del Covid. Troppi sono i punti oscuri e i dati dubbi o ignoti (anzitutto quelli dei morti per solo Covid).
Intanto da noi si mette in ginocchio un'intera economia senza fondamenti scientifici certi e non si fanno le sole cose concrete che sono indispensabili per i malati.
Nota di BastaBugie: Silvana De Mari nell'articolo seguente dal titolo "Covid 19, come non ammalarsi e come guarire, perché sia Covid 19, non Covid 1984" impartisce buoni consigli per evitare e curare le epidemie in generale.
Ecco l'articolo completo pubblicato sul blog di Silvana De Mari l'11 ottobre 2020:
Buoni consigli per evitare epidemie: arriva l'autunno e con l'approssimarsi dell'inverno, come tutti gli anni, arriveranno i virus parainfluenzali (come i Coronavirus 19-20-21...) ed influenzali.
Con essi arriveranno raffreddori, tracheiti, tracheobronchiiti, broncopolmoniti e purtroppo anche polmoniti interstiziali, tipiche dei virus da sempre, e spesso misconosciute.
Le seguenti raccomandazioni per evitare aggravamenti inutili ed errori come lo scorso inverno:
1) se febbre, mantenere inferiore ai 38,5 gradi C, con FANS che vuol dire antinfiammatori (e non con tachipirina che non ha azione antinfiammatoria, perché il covid uccide con l'infiammazione!) per 3 giorni consecutivi in modo da bloccare l'infiammazione (opzioni alternative: cebion, okitask 40 mg 2/3 volte al giorno; Brufen 600 mg/die, Dicloreum 150 mg/die, Moment 100 mg 2 volte/die, Momendol 220 Mg 3 volte al giorno, Aulin 100 mg 1/2 volte die...) NECESSARIO UN GASTROPROTETTORE
2) se tosse secca, Fluifort sciroppo 2 cucchiai al giorno e finire il flacone
3) se febbre persistente, aggiungere antibiotico per ridurre sovrainfezioni batteriche, soprattutto in soggetti a maggior rischio, l'azitromicina ha specifica azione anti covid (Zitromax 500 mg 1 cp/die per tre gg)
4) associare aerosol 2 volte/die con: clenilA 1 cc + Atem 10 gtt + Bronchovaleas 5 gtt per 5 gg. vitamina C 2 grammi al giorno o anche 3, una bustina di lattoferrina da 200 mg.
5) valutare con il medico di base: Plaquenil 1 cp/die per 5 gg: c'è una particolare anomalia dell'elettrocardiogramma che deve essere esclusa prima di dare questo farmaco.
6) "tre L" della nonna: Letto, Lana, Latte (con un cucchiaio di miele)
P.S. Se l'infiammazione viene correttamente controllata da subito non ci sarà alcun bisogno di Eparina, perché sarà controllata la cascata citochinica legata alla flogosi stessa.
Quindi evitiamo di andare ad intasare gli ospedali e curiamoci correttamente a casa senza prendere freddo fuori.
Con tanto riposo.
Niente mascherine, in modo da eliminare i germi che il riflesso fisiologico della tosse vorrebbe eliminare.
L'opzione migliore resta non ammalarsi.
PREVENZIONE:
- Vit A vit D Omega 3,( un cucchiaino al giorno di olio di fegato di merluzzo)
- Vit C 2 grammi al giorno (cebion 1 gr x 2)
- Multicentrum 1 cp Due volte la settimana
- Almeno un'ora al giorno di movimento all'aria aperta
- Lattoferrina una bustina al giorno
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