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La risposta data il 31 luglio 2011 a un lettore da Corrado Augias fa riflettere. Fa riflettere me, per la precisione. Se io sbaglio tra Eusebio di Cesarea e Socrate Scolastico, la svista fa il giro del web e si scomoda perfino Umberto Eco per bacchettarmi. Gli intellettuali cattolici, insomma, devono camminare sempre sul filo del rasoio, stare attenti ad attraversare col verde e sulle strisce, non commettere disattenzioni. I laiconi, invece, possono dire tutti gli sfondoni che vogliono, ribadire fino alla sfinimento vecchi leitmotiv sette-ottecenteschi, addirittura copiare. Con loro l'Inquisizione p.c. (politically correct) si volta da un'altra parte.
Il lettore Fabio Della Pergola prende in giro il creazionismo, sparando che «la scienza» ha confermato il darwinismo al di là di ogni ragionevole dubbio. Augias che fa? Cita il solito Telmo Pievani, non scienziato ma filosofo della scienza, e il suo La vita inaspettata. Nel quale, cita Augias, si afferma, tra l'altro, che siamo, noi uomini, «figli contingenti di "sola storia", cioè di una sequenza di eventi irripetibili e generosi». A me questo pare proprio creazionismo, ma non intendo entrare nel merito della questione perché io, da buon cattolico, conosco i limiti delle mie competenze. Perciò lascio il dibattito su evoluzionismo, creazionismo e terze vie agli esperti (la Bussola ha parecchi collaboratori che lo sono).
Nella risposta, prima di salutare per le vacanze, Augias tira fuori la vespa che uccide il bruco in modalità tipo Alien e ne deduce che, se c'è un disegno intelligente, è senz'altro opera di un sadico. Ma viene da chiedersi: che bisogno c'era di scomodare le vespe e il loro modo di covare le uova? Gesù mangiava l'agnello e il manzo, e più volte si è fatto vedere mentre si cibava di pesci. Animali, dunque, e più grossi nonché inoffensivi delle vespe. Animali che, per poterli mangiare, bisogna prima scannare. Gesù era un sadico? Bah, Augias non si spingerebbe a cotale affermazione, perché si offenderebbero non dico i cristiani (che non reagiscono) bensì i musulmani (che reagiscono, eccome), i quali venerano il profeta Gesù figlio di Maria Vergine e hanno, nello scannare agnelli, la loro festa principale. Così come gli ebrei osservanti (a osare criticare i quali ci si becca subito dell'antisemita, in alcuni Paesi passibile di carcere).
Un altro «sadico» molto caro ai politicamente corretti è san Francesco d'Assisi, anche lui per niente vegetariano. Il quale, nel suo celeberrimo Cantico delle creature, non degna neanche di un cenno le bestie. Non tutti sanno che la sua famosa «predica agli uccelli» la fece perché questi ultimi disturbavano un suo sermone col loro fastidioso cinguettio. No, signori. Non c'è bisogno di andare a cercare il pelo nell'uovo, sia pure quello di una vespa. Basta aprire la Bibbia, sezione Antico Testamento. Là c'è, e nemmeno tanto nascosto, il Dio geloso, quello «degli eserciti», che ferma addirittura il sole perché Israele possa meglio sterminare i suoi nemici (umani, non ominidi). O andare in un ospedale moderno e guardare un bambino morire di tumore. Solo che, a quel punto, ci si accorgerebbe di non star più discettando di «scienza», bensì di teologia.
E allora, a furia di pensare, ci si avvicinerebbe pericolosamente vicino a concetti come «peccato originale». Cioè, il disegno era, sì, intelligente, ma qualcun altro lo ha guastato. Proprio il nostro sdegno morale di fronte a certi spettacoli dimostra che «in principio non fu così». E lo avvertiamo tutti, perfino Augias e Pievani e Della Pergola, che c'è qualcosa che non quadra. E che abbiamo innato il «come dovrebbe essere».
Pensierino finale: chissà se Augias, nelle sue dorate vacanze estive, fa uso di un friggi-zanzare. Chissà se, in giardino, tiene un gatto, bestiola sadica quante altre mai (avete visto come gioca col topo prima di ammazzarlo?). Al quale molti fanno le coccole.
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