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BUZZ LIGHTYEAR: UN CAPOLAVORO DI PROPAGANDA LGBT
L'ultimo cartoon Disney esalta il personaggio di Alisha Hawthorne, protagonista di qualcosa di più d'un bacio tra donne (che era già grave di per sé)
di Giuliano Guzzo
 

Tutto secondo le brutte aspettative, anzi peggio, Sì, perché Lightyear - La vera storia di Buzz, l'ultimo cartoon Disney appena uscito al cinema è davvero un piccolo capolavoro di propaganda Lgbt. In parte già si sapeva, dal momento che la presenza del bacio tra due donne lesbiche era qualcosa non solo di ampiamente annunciato, bensì di risaputo alla luce anche delle anteprime internazionali e delle anticipazioni sul cartone. Quello che forse si sapeva meno era quanto fosse strutturato il personaggio di Alisha Hawthorne, che è protagonista di qualcosa di molto più rilevante d'un semplice bacio saffico.

LA TRAMA
Infatti, in breve, nel corso del cartoon succede che, per ragioni legate alla trama, Alisha sia incontrata da Buzz in varie sequenze temporali che scandiscono numerose tappe: quella del fidanzamento lesbico, quella dell'atteso bacio, quella di una unione e pure quella della messa al mondo - c'è da presumere, per ovvie ragioni, attraverso un processo di fecondazione artificiale - d'una nuova creatura, che diventa "figlia" della co-protagonista e di sua "moglie". Un dettaglio non proprio secondario e da non tralasciare, infatti, è che dopo l'annuncio del fidanzamento e prima della nascita del bambino, si vede Alisha Hawthorne con il pancione. Pancione frutto di cosa? Ovviamente - natura ce lo dice - non del rapporto tra due donne.
In altre parole, in Lightyear - La vera storia di Buzz non manca proprio nulla, neppure l'eliminazione della figura paterna. E il valore altamente propagandistico di questo prodotto, non fosse già chiaro, consiste nel fatto che le vicissitudini amorose di Alisha non sono, a ben vedere, il perno assoluto del racconto; ma di fatto è come se lo fossero. Del resto, una propaganda che si rispetti, in questo caso, ha precisamente questo scopo: quello di normalizzare - o di far passare come del tutto ordinario, mediante un profilo apparentemente soft - qualcosa che non lo è in alcun modo.
Il risultato è però terribile dal momento che, come si diceva, consapevoli o meno gli spettatori di questo cartoon, vengono messi dinnanzi ad un micidiale smantellamento della famiglia naturale in favore di un nuovo tipo di unione che, manco a dirlo, non solo viene sottoposta alla loro attenzione, ma è presentata in modo romantico, sincero, come un autentico modello. Et voilà: la perfetta propaganda arcobaleno è servita, perché indubbiamente di questo si tratta. Ora, nelle scorse ore è circolata la notizia che questo nuovo capitolo della saga di Toy Story, uscito nelle sale nelle scorse ore, sia stato bloccato negli Emirati Arabi Uniti.

IL BACIO DI ALISHA
Il motivo di tale blocco, da quanto è dato capire, sarebbe il bacio di Alisha con la sua partner. Inutile dire che [...] il problema di Lightyear - La vera storia di Buzz non è tanto e solo un bacio che, di fatto, si esaurisce nell'arco di un secondo. Il problema vero di tale cartoon, come si diceva poc'anzi, è che confeziona per larga parte del suo svolgimento un formidabile spot in favore di una coppia arcobaleno; e lo fa, attenzione, sapendo che la grandissima parte del pubblico sarà composto da bambini, le cui menti sono particolarmente condizionabili proprio in ragione della loro giovane età. E purtroppo, viene infine da aggiungere, sarà sempre peggio.
Se infatti l'intenzione - non misteriosa o supposta ma apertamente dichiarata dalla presidente della Disney General Entertainment Content, Karey Burke - è quella di portare fino al 50% la quota dei personaggi arcobaleno dei cartoni della celebre casa di produzione, Lightyear va considerato solamente, per quanto amaro, come un semplice assaggio di quello che verrà in futuro. Ne consegue come esista un solo rimedio a questa situazione: se Disney non vuole cambiare strada, ma intende anzi percorrerla con maggiore decisione, la strada devono cambiarla le famiglie. Come? Smettendo di rifilare ai loro figli questi prodotti o, al massimo, fermandosi ai classici del genere.
Checché se ne dica, infatti, nessuno è mai cresciuto indottrinato dopo aver visto Biancaneve o Cenerentola, Dumbo o Bambi, mentre con il nuovo filone Disney sarà pressoché impossibile uscire dalle sale cinematografiche se non imbevuti certo molto condizionati da una nuova antropologia che nulla a che vedere con gli autentici valori della famiglia, dell'apertura alla vita, della libertà educativa e del sano intrattenimento, questo sconosciuto.

Nota di BastaBugie: Luca Marcolivio nell'articolo seguente dal titolo "Bacio gay in Buzz Lightyear. De Mari: Genitori boicottate cinema!" intervista la dottoressa Silvana De Mari.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Provita & Famiglia il 17 giugno 2022:

Il bacio "lesbico" che appare in una scena di Lightyear - La vera storia di Buzz, l'ultimo film della Disney, è assolutamente deleterio e diseducativo per i minori. Così come l'eliminazione completa della figura paterna, sostituita da una fecondazione artificiale per le due donne messe in scena dalla Disney. Di fronte a tanti messaggi così fuorvianti che attaccano direttamente l'innocenza infantile alle sue basi, i genitori hanno però una possibilità che non può essere loro sottratta: quella di ribadire ai figli che soltanto l'amore tra un uomo e una donna può generare dei bambini. Così si è espressa, intervistata da Pro Vita & Famiglia, Silvana De Mari, medico e scrittore.
Dottoressa De Mari, così tanti contenuti gay friendly - nei film della Disney e non solo - possono condizionare il comportamento dei più piccoli?
«L'omosessualità non è congenita: lo ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, proprio un ricercatore italiano. L'omosessualità dipende, quindi, da una serie di fattori, che, in parte, vanno rintracciati nel background familiare. Avere un padre assente e una madre intrusiva può incidere, tuttavia, vi sono molte persone che hanno avuto questo tipo di genitori, eppure non hanno sviluppato alcun comportamento omosessuale. Quello che è importante, comunque, è il contesto. Il cervello umano è basato sull'abitudine e, soprattutto, sull'imitazione».
Se un bambino viene a contatto con immagini come quella del film d'animazione Lightyear - La vera storia di Buzz, cosa può fare un adulto per spiegargliele?
«Possiamo dire, intanto, che un bambino non deve essere coinvolto in tematiche erotiche che siano superiori al livello di comprensione proprio della sua età. Immagini di quel genere, quindi, sono sconvolgenti, nel senso che necessitano di spiegazioni. Un bacio tra un uomo e una donna ha come spiegazione un amore che ha il senso di costruire una generazione successiva, quindi di generare un altro bambino. I bambini amano molto il momento in cui Cenerentola bacia il principe, perché sanno che così i due avranno dei bimbi, e, siccome sono dei bimbi anche loro, adorano che i bimbi nascano. A un bambino si può spiegare che un uomo ama una donna, perché così la vita va avanti. Se però dobbiamo spiegargli che un uomo ama un altro uomo, lui si chiederà perché. Un bambino ha nozioni di biologia sufficienti per sapere che il seme del papà versato nel ventre della mamma fa nascere una nuova vita. Se un uomo e una donna si amano, dal loro amore nascono dei meravigliosi bambini, se due uomini si amano, non nasce nulla. Sicuramente si vorranno bene ma è un volersi bene che non può generare alcuna vita. Se una donna ama un'altra donna non nasce niente. Il bambino che nasce nel film è figlio di un uomo che è stato rifiutato, di lui si è voluto solo lo sperma. Il bambino non è stato concepito sotto le stelle o nel tepore delle coltri ma nel gelo di un laboratorio. È una storia triste. Ai bambini non bisogna raccontarne».
In generale, quindi, fino a che punto si può parlare ai bambini di sessualità?
«Al di fuori di quello che lui vuole sapere e che lui chiede, un bambino ha diritto di non sapere nulla sulla sessualità e sull'erotismo. Ha diritto ad avere delle risposte ma non bisogna mai rispondere a domande che non ha mai fatto. Non bisogna dirgli cose che potrebbe non voler sapere e che è sbagliato far conoscere troppo presto. Faccio un parallelo con l'alimentazione: il bicchiere di vino e la tazzina di caffè sono la normalità per un adulto. Se li diamo a un bambino piccolo, potrebbero essere letali. Più in generale, quello che può essere idoneo a un'età, può essere sbagliato a un'altra. Se è corretto, davanti a un bambino, accennare a una sessualità fisiologica che porta quindi alla nascita di un bambino, è drammaticamente problematico - anzi è decisamente sbagliato - accennare a una sessualità non fisiologica che presuppone delle reazioni non facili, nel momento in cui il bambino chiede».
Ad esempio?
«Nei libri di educazione sessuale di bambini di dieci anni, è descritto in maniera dettagliata il rapporto anale. È descritto, però, in maniera incompleta. Non si accenna mai, cioè, al fatto che è doloroso e che può dare danni non sempre reversibili».
Venendo, nello specifico, al film su Buzz Lightyear, cosa consiglierebbe di fare ai genitori?
«In questo momento ai genitori sconsiglio di vedere i film della Disney. È necessario uno sciopero fermo. È necessario che crollino le azioni e gli introiti. Abbiamo un notevole potere, quello di consumatori, cominciamo a tirarlo fuori».

 
Titolo originale: Buzz Lightyear. Un capolavoro di propaganda Lgbt
Fonte: Provita & Famiglia, 16 giugno 2022