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« Torna agli articoli di Rino Cammilleri

Non appena l'Istituto nazionale dei tumori ha pubblicato uno studio in cui sta scritto che due sigarette fumate sottovento a meno di cinque metri di distanza producono una (modestissima) nube tossica, il Codacons ha chiesto agli italiani che cosa ne pensano. Nel sondaggio, il salutismo nazionale si è scatenato e ben nove su dieci si sono dichiarati d'accordo a estendere il divieto di fumo alle spiagge. C'è da credere che, prima o poi, la norma sarà varata a furor di antitabagista.
Per il momento tutto è affidato, come sempre, alla buona educazione di chi, uscito dall'acqua, si accende una sigaretta e, se vede che il vento porta gli sbuffi dove non dovrebbe, chiede al vicino d'ombrellone se la cosa dà fastidio. Talvolta accade, sul mare, che il vento cambi all'improvviso, e allora il fumatore deve allontanarsi. Tuttavia, che si sappia, non risultano risse tra ombrelloni per fumo passivo. Infatti, i veri fastidi on the beach sono altri. I ragazzini che, individuato uno spazio di pochi metri, si mettono a giocare a pallone. Talvolta non sono nemmeno ragazzini, ma adulti. E ci sta che, per quanto accorti possano essere, qualche pallonata ti finisca addosso, magari mentre ti rilassi a occhi chiusi. E che dire di racchette, racchettine e racchettoni che costringono a fare un largo giro per evitare i contendenti? I quali non hanno limiti di spazio, potendo scambiarsi colpi anche in acqua; o, meglio, sul bagnasciuga, così che piedi nudi non insistano sulla sabbia scottante.
Quando introdurranno il permesso di ingresso agli arenili dei cani, il contenzioso non potrà che impennarsi e assisteremo a vere e proprie colluttazioni con strascichi giudiziari. Il miglior amico dell'uomo (almeno, finché non ti sbrana) non è animale atto a star seduto e bravo come in chiesa. No, si aggira, annusa, talvolta zampetta sollevando nugoli di sabbia che fa schizzare dietro di sé (e il problema passa a chi sta disteso, dietro appunto, sull'asciugamano). Magari, mentre ti rilassi, apri gli occhi e trovi un enorme muso di grossa taglia a due centimetri dal tuo naso, I bastoni degli ombrelloni, poi, sono un richiamo irresistibile per «marcare il territorio».
Non era più acconcio vietare, che so, di far pipì in acqua a pochi metri dalla riva, abitudine diffusissima? Niente mi toglie alla testa che, tra i salutisti del sondaggio Codacons, spesseggino quegli anziani incartapecoriti o quelle anziane di forma quadrata che si avviano allo stabilimento balneare in bicicletta, pedalando a mezzo chilometro all'ora con gravissimo pericolo per sé e per gli automobilisti. Hanno imparato a star sulla bici quando il traffico su strada era quello postbellico e non si rendono conto di quanto sia aumentato. Nella ridente (si fa per dire) cittadina di mare che frequento l'estate, costoro disdegnano ben due piste ciclabili ai lati della strada: preferiscono l'asfalto e, se ti azzardi a clacsonarli, ti ricoprono di improperi urlati.
Non hanno idea della loro fragilità; così, auguri loro l'incontro con qualche energumeno meno paziente. Per tornare alle sigarette, in finale, mi chiedo: come faranno a vietarle sulle spiagge libere? Già non si riesce ad almeno disciplinare il fenomeno - questo sì, veramente fastidioso - dei vu' cumpra', che imperversano con la frequenza di uno ogni cinque minuti. Già, ma questi sono politicamente corretti, le sigarette no. Poveri fumatori. Alla fine non resterà loro che andare a fumare in chiesa, l'ultimo ridotto. In fondo, non è mai stato vietato fumarvi e qualche prete sensibile all' «accoglienza» lo si trova sempre. Ma che dico? I preti «accoglienti» sono tutti politicamente corretti: i cani sì, il fumo no [leggi: IL COMUNE DI MILANO VIETA DI OPPORSI ALL'INGRESSO DEI CANI IN CHIESA, clicca qui, N.d.BB].
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