I PIÙ LETTI DEL MESE
-
Il 1° libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Anno 2023 pag. 514 € 16
-
Audio registrati
-
La censura di YouTube
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)
SCEGLI UN ARGOMENTO
- Aborto
- America
- Animalisti e vegetariani
- Attualità
- Cinema
- Comunismo
- Cristianesimo
- Ecologia
- Economia
- Eutanasia
- Evoluzionismo
- Famiglia e matrimonio
- Fecondazione artificiale
- Immigrazione
- Islam
- Libri
- Liturgia e sacramenti
- Morale
- Omelie
- Omosessualità
- Pedofilia
- Pillole
- Politica
- Santi e beati
- Scienza
- Scuola
- Storia
- Televisione
« Torna agli articoli di Rino Cammilleri
L'attuale polemica sul Salone del Libro di Torino, polemica innescata dalla scelta del comitato (di salute pubblica) presiedente lo stesso di non ammettere libri ed editori «fascisti», può stupire forse i giovani e i non addetti ai lavori, ma non gli scafati di lungo corso. Alla fine (ingloriosa) dell'ultima guerra l'Italia ebbe la ventura di ritrovarsi con due politici, due soli, con la levatura di statisti, De Gasperi e Togliatti.
Togliatti, che sapeva bene come erano state decise le cose a Yalta, volle per sé l'apparentemente secondario ministero della Giustizia. Intanto riesumava la dottrina gramsciana della conquista del potere tramite la cultura. Dottrina di lungo, lunghissimo respiro, ma il comunismo era (è) una religione secolarizzata, e le religioni fanno i loro calcoli avendo come misura l'eternità.
Non così i democristiani, che preferirono mettere le mani sui ministeri che gestivano, qui e adesso, i soldi. Forse non potevano fare diversamente, visto che i soldi erano americani (Piano Marshall) e c'era un Paese da ricostruire. Il guaio è che continuarono così anche dopo, lasciando la voce «cultura» praticamente nelle mani del Pci. Fu così che, quando la prima generazione che non aveva visto la guerra si affacciò sulle scene, fu il Sessantotto.
Attraverso i circoli Arci che coprivano tutto, dalla musica pop al cinema, e grazie a veri e propri «agenti di influenza» piazzati nei posti chiave dei gangli culturali, poterono plagiare un intero popolo e seminare le uova di drago per ulteriori «conquiste di civiltà». La «gioiosa macchina da guerra» del partito-chiesa fu inceppata in extremis prima da Craxi e poi da Berlusconi. Per i quali si ricorse ad altri mezzi.
Nel romanzo del dissidente sovietico Vladimir Volkoff, Il montaggio, il protagonista viene fatto assumere da un'importante casa editrice francese alla sezione saggistica. Che cosa deve fare? Quando si presenta qualche opera che documenta i misfatti del comunismo lui suggerisce all'autore di dire «stalinismo», assicurandolo che così avrà un maggiore pubblico. Tutto qui. In tal modo, però, i misfatti non sono più intrinseci alla filosofia marx-leninista, ma solo deviazioni di un tiranno asiatico.
Al tempo del primo governo Berlusconi, l'allora senatore Dell'Utri convocò a Firenze cinquecento intellettuali di orientamento conservatore. Tra cui io. Quando toccò a me prendere la parola feci presente che se non si contrastava la sinistra sul piano culturale sarebbe stata solo questione di tempo prima di soccombere. Macché. Il «partito di plastica» berlusconiano era composto di ex democristiani ed ex socialisti, abituati da sempre al corto respiro. Si è visto come è andata a finire.
Oggi, dal Salone del Libro vengono emarginati anche editori come Giubilei Regnani, attento al mondo conservatore anglosassone: «Fascista». O una biografia di Salvini («fascista» per definizione) di un editore vicino a Casa Pound. L'antifascismo è un mito che viene tenuto artificialmente in vita per giustificare l'esistenza di chi ha perso tutti i treni della storia. Ed è essenziale, vitale per gli interessati mantenerlo sempre vivo, buttando via via ramoscelli nella brace affinché mai si estingua. La sinistra ex marxista ha perso tutto, e perde pure le elezioni. Deve perciò continuamente legittimarsi agli occhi della gente come sempre vigile guardiana di un «pericolo» vecchio di settant'anni e sempre a rischio di cadere nel dimenticatoio. In attesa che anche in Italia prenda piede nelle teste la filosofia liberalamericana, che da noi stenta ad attecchire e che gli orfani di Marx sono stati costretti ad adottare.
I partigiani sono tutti morti di vecchiaia, ma la loro Associazione è sempre egemone come guardiana della memoria, e coi soldi di tutti. Così, come le decine di istituti di storia della Resistenza, denunciati a suo tempo da Romolo Gobbi nel suo Il mito della Resistenza. L'autore, che pure era di sinistra, è da allora sparito dalla carta stampata.
I Saloni del Libro e le altre kermesse «culturali» servono a questo. Il bello è che le descritte strategie sono sotto gli occhi di tutti e si svolgono en plein air. Ma nemmeno i preti lo hanno mai capito. Anzi, nelle loro librerie ed editrici fanno lo stesso.
-
900 edizioni
di BastaBugie
Da 18 anni al tuo servizio
Oltre le notizie per scoprire la verità
-
Pubblicato 10 anni fa...
SHAKESPEARE
Era cattolico!
di Elisabetta Sala
Articolo del 21 novembre 2014
-
Libro della settimana
SACERDOZIO FEMMINILE?
Perché la Chiesa dice no
Ed. Fede & Cultura
Anno 2024 / pag. 144 / € 14
-
Video della settimana
DIECI COSE...
che gli europei pensano
a cura di Silver Nervuti
Durata: 3 minuti
-
Da FilmGarantiti.it
SISSI, LA GIOVANE IMPERATRICE
Il sogno di una monarchia cattolica
Giudizio: consigliato (*)
Genere: storico (1956)
-
I dossier di BastaBugie
COMUNIONE
Sulla lingua o in mano?
Dossier: 8 articoli e 1 video
-
Santo della settimana
SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO
Apostolo della Via Crucis
di Ermes Dovico
Festa: 26 novembre
-
Video per la formazione
MILLENNIALS
Una generazione difficile
di Simon Sinek
Durata: 18 minuti
-
Personaggi del passato
EUGENIO SCALFARI
Giornalista
L'Espresso e Repubblica
1924 - 2022 (98 anni)