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UN PO' DI STATISTICA: I SUICIDI SONO ALMENO 5 VOLTE GLI OMICIDI; L’ALCOOL CAUSA DECESSI PARI A 4 VOLTE L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO; ECC.
di Fabio Spina
 

In Italia le vittime per il virus della nuova influenza H1N1 possano arrivare a 95mila su circa sei milioni di contagiati, questo lo scenario peggiore; se invece il virus si mantenesse blando la mortalità sarebbe di circa 15mila morti al termine dell’epidemia (vedi pagina con alcune delle notizie diffuse sull’influenza H1N1).
Queste le previsioni pochi mesi fa, quando sui quotidiani si discusse per settimane l’opportuno di una chiusura preventiva delle scuole. Altro allarme di questi giorni è relativo al famigerato smog urbano: ''Visto che ne' il governo nazionale, ne' le amministrazioni locali si muovono per un dramma che ogni anno costa la vita ad almeno 7400 cittadini, noi Verdi apriremo una vertenza in ogni città presentando esposti e chiedendo alle procure di aprire inchieste per omicidio colposo”.
Questa è l’informazione ricorrente sui mass-media che angoscia le mamme costrette a vedere i propri figli crescere in città “avvelenate” dalle loro stesse auto utilizzate per raggiungere il lavoro e/o la scuola, dai riscaldamenti impiegati per rendere gli ambienti più salubri. La singola vita umana ha un valore grandissimo per cui è giusto tentare sempre di fare il massimo per salvarla, però, non avendo a disposizione risorse infinite per poter affrontare tutti i problemi contemporaneamente, sarebbe opportuno ottimizzare l’azione partendo da un’analisi oggettiva della realtà, al fine d’identificare l’entità dei vari rischi e l’affidabilità delle previsioni.
L’oggettività dei numeri può aiutarci a descrivere la realtà in modo da evitare che la nostra idea soggettiva prenda il sopravvento. Per curiosità proveremo a paragonare le stime del numero di decessi in Italia dovuti a varie cause: queste spesso sono descritte singolarmente sicché è difficile  trattarle come pezzi di un unico puzzle e raramente qualcuno s’incarica di ricostruirlo. Peraltro bisognerebbe tenere conto che esistono morti per cui le cause del decesso sono ben accertate e vengono riportate sul certificato di morte, ad esempio per gli incidenti stradali, la droga, gli omicidi, gli assideramenti,  mentre per alcune cause il numero di morti è stimato statisticamente,:ad esempio lo smog, il caldo, il fumo passivo. Ha dunque un valore scientifico diverso dire che un tot di persone muoiono ogni anno per malattie cardiache rispetto all’affermazione per cui ogni anno muoiono tot persone per fumo passivo.
Naturalmente non si ha la pretesa di uno studio scientifico con l’ufficialità di un ente statistico, ma solo di raccogliere e presentare un po’ d’informazione che ci viene offerta dai mass-media, sulla quale spesso si forma l’opinione pubblica rispecchiando l’enfasi e lo spazio concesso dai mezzi di comunicazione alle varie cause.
Non essendo cambiata sensibilmente la popolazione italiana, confronteremo numeri relativi anche ad anni diversi, cercando di utilizzare per quanto possibile la più recente stima disponibile  (vedi pagina che riporta link della notizia ed anno relativo).
Il numero totale di decessi in Italia nel 2006 è stato di 557.892 (per dare un’idea dell’ordine di grandezza sono quasi tutti i cittadini della città di Genova popolata da 611.171 persone il 1.1.2009). A questi vanno aggiunti i 131.118 aborti registrati nel 2006 (poco più dei cittadini di Ferrara, secondo il censimento Istat del 2001). Dunque, proseguendo, abbiamo:
• 80.000 morti per il fumo (sono poco di più di tutti i cittadini della città di Grosseto popolata da 79.695 persone il 1.1.2009);
• 52.000 morti causati da obesità (sono duemila meno dei  cittadini di Cuneo popolata da 54.624 nel 1999);
• 30.000 morti causati dall’alcool (poco meno di tutti i cittadini di Oristano popolata da 33.007 persone nel 1999);
• 28.000 per inattività fisica o pigrizia (più o meno i cittadini di Enna popolata da 28.424 persone nel 1999);
• tra i 50.000 decessi (secondo Assinform, editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo della sanità) ed i 14.000 (secondo l'Associazione degli anestesisti) per malasanità
• circa 10.000 decessi imputabili agli effetti del radon secondo studi dell’Unione Europea; altri studi forniscono oltre 3.000 morti per il Radon;
• 8.500 morti per l’influenza stagionale;
• 7.400 morti causa smog;
• 7-8.000 morti per incidenti domestici;
• 5.669 morti causa incidenti stradali nel 2006;
• Tra 4081 nel 1987 a 2823 nel 2008 per suicidio;
• 4.000 morti causa Aids;
• 3.000 morti causa amianto (06/12/2007); 
• 1.170 nel 2007 le morti legate al lavoro nel nostro Paese, di cui 609 per infortuni stradali, ovvero lungo il tragitto casa-lavoro o in strada durante l'esercizio dell'attività lavorativa. 1.280 morti sul lavoro nel 2006;
• 648 pedoni deceduti per investimento nel 2008;
• 621 per omicidio nel 2006 (nel 1995 erano 1042);
• 502 morti per droga in Italia nel 2008;
• Circa 400 per annegamento;
• 352 ciclisti morti (girare in bicicletta comporta un rischio di morte più che raddoppiato rispetto all’utilizzo di un ciclomotore);
• 228 per l’influenza H1N1 (gennaio 2010).
A seconda delle proprie esperienze esaminare i numeri può creare delle sorprese (partendo dal presupposto che le stime sono realizzate in modo onesto). Si scopre così che la malasanità, l’alcool, la pigrizia, causano decessi pari a 4 volte l’inquinamento atmosferico; il fumo 10 volte, l’aborto 20 volte.
Il numero di morti per inquinamento, quindi, è vicino a quello causato dall’influenza e dagli incidenti domestici per i quali non si vive nella stessa angoscia e non si fanno domeniche di sensibilizzazione e denunce (oltretutto questi ultimi non sono morti stimati statisticamente ma “certificati”), i suicidi sono almeno 5 volte degli omicidi. Esistono quindi molti campi su cui si può, e si deve, investire per difendere la vita umana, specie se il rispetto della vita umana è visto come un dovere sempre (sicché ad esempio operare per ridurre il numero di suicidi ed omicidi  richiede lo stesso impegno).
Tornando all’inquinamento atmosferico, fondamentale è dunque cercare di migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città, ma con la consapevolezza che si sta lavorando da tempo per migliorare progressivamente rispetto al passato. Decenni fa si è affrontata la problematica relativa all’SO2, poi il piombo, il benzene ed ora le soglie del Pm10 stanno progressivamente scendendo.
Dalla costatazione che dei 95.000 decessi previsti per l’H1N1, effettivamente finora questi sono stati 228, si dovrebbe comprendere  che è opportuno tener conto prudentemente delle previsioni ma non utilizzarle come certezze per creare angoscia: la paura ha il solo effetto di far effettuare frettolose scelte emotive. Come diceva il filosofo Norberto Bobbio, “la realtà con il tempo ha sempre il sopravvento sulle idee”.
La scienza abitua a dover sempre verificare con onestà le proprie idee con la realtà e ad avere uno “spirito critico”, per questo è importante che nelle scuole si apprenda una mentalità scientifica, che prima si “impari ad imparare” e dopo ci si specializzi. L’impegno principale attuale sembra sia dare una Terra migliore ai nostri giovani, forse raccoglieremo maggiori frutti, anche in campo ambientale, impegnandoci principalmente per dare “giovani migliori” di noi a questa Terra.

 
Fonte: Svipop, 15-2-2010