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Premetto che concordo quasi sempre con gli articoli pubblicati da BastaBugie.
Però questa volta sento il bisogno di scrivere per esprimere il mio disaccordo con l'articolo su Suor Cristina.
Sicuramente i giudici dello spettacolo non sono cristiani, anzi, tutt'altro, ma è Gesù stesso che ha detto che Lui non è venuto per i sani, ma per i malati, o anche che il pastore lascia le 99 pecorelle al sicuro nell'ovile per andare a cercare quella smarrita. Secondo me la performance di Suor Cristina, con quello che ha detto ("Dio mi ha dato un dono e io ve lo dono" e anche "il Papa ha detto di andare ad evangelizzare"), detto in quel contesto, con quel linguaggio, a quel pubblico, può sortire qualcosa di buono. Non credo sia un caso che il rapper J-Ax si sia commosso.
In ogni caso anche i farisei si scandalizzavano quando Gesù pranzava con i pubblicani e le prostitute. Penso che per portare il messaggio del Signore nel mondo, si deve andare nel mondo, comprendere e parlare il linguaggio del mondo, e anche rischiare di sporcarsi.
Non è forse quello che va dicendo Papa Francesco dal momento dell'inizio del suo pontificato? O il pastore delle pecore deve rimanere nel recinto a "pettinare" l'unica pecorella rimasta, mentre ce ne sono 99 smarrite?
Sauro
Carissimi,
buongiorno ho letto questa mattina l'articolo su suor Cristina, anche se tendenzialmente sono molto prudente su quello se qualche volta vedo in tv, l'esibizione della suora mi ha colpito principalmente per la reazione che ha avuto J... (non so neanche come scriverlo correttamente) ho visto lacrime che non hanno avuto modo di essere trattenute.
So che noi cristiani siamo chiamati ad essere furbi come serpenti, ma candidi come colombe... Questo però non ci può fermare, con tutta la cautela possibile e quindi l'impegno da parte nostra nella preghiera, di permettere a J... di conoscere Dio attraverso magari la semplicità di una suorina così, magari un po' ingenua.
Non dimentichiamo il nostro OBBLIGO ad annunciare il Vangelo e che Dio muove il mondo per salvare anche solo un'anima magari proprio quella di JaX.
Cristina
Non ci siamo proprio. Questo è vero bigottismo, direi di più, vero farisaismo. Avete dimenticato che Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori? Vi stracciate le vesti per questa suora, fiera del suo abito, piena di amore per Cristo, che scende in mezzo a satanisti e peccatori incalliti? Vi ricordate chi faceva lo stesso quando Gesù si faceva lavare i piedi da una prostituta, quando sedeva al tavolo in intimità con ladri e farabutti? Esatto, i pii farisei. Meditate sul senso del cristianesimo. Meditate sulle parole di Papa Francesco in merito all'evangelizzazione che osa, che rischia, che entra nelle tenebre. Questa suora è una discepola con una missione particolare. Viene da quel mondo lì, ed ora ci ritorna, ma come sposa di Cristo. Preghiamo per lei invece di scandalizzarci.
Cesare
LA RISPOSTA DEL DIRETTORE
Cari lettori,
ho scelto queste tre lettere tra le molte giunte in redazione più o meno tutte dello stesso tenore.
Per me la domanda rimane quella del titolo dell'articolo che abbiamo pubblicato la settimana scorsa: quale vantaggio per l'annuncio del Vangelo?
Mi sembra che la suora non abbia portato nessun annuncio, ma si sia abbassata alle regole della tv. Molto diversa invece l'altra apparizione televisiva che appunto si trova alla fine dell'articolo (per leggere l'articolo e vedere il video con l'intervista a suor Cristina: https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3200).
Guardando quella intervista che abbiamo pubblicato mi chiedo se davvero fosse necessario andare su Rai 2 e chi si sia convertito con una apparizione del genere. Resto perplesso anche per il fatto che il video abbia fatto il giro del web con ben 38 milioni di visualizzazioni (38.000.000!!) in una decina di giorni, probabilmente un record mondiale.
Per venire alle critiche dei lettori che ci hanno scritto, mi pare di poter dire che Gesù si è fatto lavare i piedi dalla peccatrice, ma non ha preso il microfono per cantare al karaoke... E nemmeno si è fatto annoverare nella squadra di Barabba o Erode. Insomma Gesù ha annunciato il vangelo senza sconti. Non si è abbassato alle regole del Mondo, per essere simpatico, ma ha parlato con franchezza anche quando risultava urtante per la mentalità della maggioranza. Infatti per farlo tacere lo hanno crocifisso. Ci pare che la suora abbia annunciato tante volte il messaggio cristiano, ma assai poco in quella apparizione su Rai Due.
Riportiamo qui sotto, per completare il discorso, alcune parti di due articoli usciti il 25 marzo su "La nuova Bussola Quotidiana" in merito all'apparizione televisiva di suor Cristina. Sono scritti da suore e ci sembrano molto equilibrati e puntuali. Li condividiamo volentieri.
SUOR CRISTINA, CE N'ERA BISOGNO?
Perplessa. Non saprei come altrimenti dire lo stato d'animo che suscita in me il "fatto" di Suor Cristina Scoccia. [...] Sono una suora anch'io, anch'io ora come in passato non disdegno il mezzo televisivo che considero un ottimo strumento di evangelizzazione. Penso anche che molti di noi, religiosi e sacerdoti, non sappiano usare questo strumento diventando di fatto, o l'agnello immolato in trasmissioni preparate ad arte per far fare una brutta figura a uomini e donne di Chiesa incapaci di dominare la comunicazione, o fenomeni da baraccone rincorrendo un modo di comunicare che bada più all'effetto che alla sostanza. Pochi di noi si sanno muovere bene in questo mondo. Insomma della comunicazione televisiva ne conosco i vantaggi e le insidie. Non demonizzo i media, li considero una chance per il Vangelo, credo però vada messo a fuoco il perché e il come della nostra presenza di consacrati.
Mentre guardo il video [di suor Cristina, n.d.r.] capisco che sono di fronte ad un nuovo fenomeno: carina, giovane, con grande capacità comunicativa e con una voce strepitosa, suor Cristina ha carisma da vendere. Al contempo resto perplessa davanti alla sua esibizione chiedendomi: ma ce n'era bisogno? Quale vantaggio per il Vangelo? [...] Certamente suor Cristina e le sue consorelle, le sue superiori avranno pregato, fatto discernimento, certamente non hanno affrontato questa scelta con superficialità e a cuor leggero. Hanno le loro ragioni. Solo che non riesco a comprenderle. Molti sono stati raggiunti dalla gioia esplosiva di questa suora e questo è un bene. Tanti si saranno fatti delle domande che altrimenti non avrebbero mai avuto la possibilità di farsi. Ne sono convinta.
Eppure questo non basta per farmi dire sì, questa presenza, questo stile mi convince. Dall'altra parte non riesco a togliermi di dosso il disagio di una presenza fuori posto, di un centro non centrato. E non perché si tratta di televisione, non perché si tratta di un programma "non confessionale": i cristiani come sale e lievito stanno bene ovunque e devono essere ovunque. Ciascuno però ha il proprio dono, per citare suor Cristina. E fin qui sono d'accordo con lei, ma questo dono messo in circolo in questa maniera, lascia trasparire davvero il Donatore di ogni dono? Non ho ancora una risposta.
Tendenzialmente sarei per prendere le distanze da questo modo di presentare la vita consacrata e lo dico da consacrata tante volte criticata per la sua presenza nei media, per uno stile forse troppo distante dai canoni tradizionali con i quali viene rappresentata la vita consacrata. Credo che ci sia davvero bisogno di una nuova presenza al mondo di noi uomini e donne che abbiamo scelto la via della verginità. Ma credo anche che debba essere appropriata al proprio essere nel mondo ma non del mondo, e che un abito, volente o nolente, ti chiede di fare alcune cose e di rinunciare ad altre.
E penso a Fra Alessandro Brustenghi, il frate di Assisi, caro amico che, famoso in tutto il mondo, ha fatto la scelta di donare la sua splendida voce solo per cantare canti del repertorio sacro. Per quello che mi riguarda sta più nelle mie corde. [...] Ma si vedrà. Per il momento mi limito sinceramente ad augurare, a questa giovane suora, ogni bene e che Dio la conduca dove Lui vuole anche fossero strade inconsuete. E a pregare per lei e per la sua consacrazione.
Suor Roberta Vinerba
BENE USARE LA TV, MA CI VUOLE PRUDENZA E CAPACITÀ
La faccia è acqua e sapone, la battuta è spontanea e fanciullesca. [...] Mi sono convinta della genuinità della suora e della semplicità con cui, nella sua vita e nella sua Congregazione, tutto è nato. Ho visto il desiderio, certo sincero, di far emergere un'immagine diversa della suora e ho gioito del suo bel rapporto con le consorelle, attempate, e pur tuttavia capaci di accogliere l'imprevedibile novità di una sorella rock star.
Quello che però mi lascia molto perplessa e che mi porterebbe a mettere in guardia suor Cristina e le sorelle orsoline, è il mondo in cui sono piombate. Non mi sono piaciute le riprese della trasmissione The Voice, volte più a tracciare il lato comico della faccenda che la serietà dell'impegno di chi stava cantando.
Non mi fido del mondo, almeno di certo mondo, dei media, che prima porta in alto le sue vittime e poi le lascia cadere nel baratro. Sarebbero troppi i nomi da elencare, fra coloro che frati, suore o preti beat, hanno poi perso tutto, vocazione e talento. Non mancano, per fortuna, buoni esempi. Alcuni sono stati capaci di dominare il mondo dei media, tuttavia non avendo accettato le regole del gioco, presto o tardi, sono caduti nell'oblio.
Non sono oscurantista e sono convinta che non si possa fare a meno di utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione sociale e, in tal senso, anche apparire in TV può avere il suo valore. Attenzione, però, a non corteggiare mamma TV pensando di poter essere in questo modo più appetibili alla gente e ai giovani. Gesù chiama a un'autenticità di vita (e di senso della vita) che poco ha a che fare con il piccolo schermo. Chi segue Cristo segue, pur sempre, le orme di uno che va verso la croce. Se si è pienamente se stessi e si cerca veramente il Bene con la B maiuscola allora si potrebbe anche fare la rock star (o il Fratello Metallo) ma alle condizioni che sia veramente solo l'annuncio cristiano a dettare le leggi di mercato. E questo ahimè, per le esperienze che sappiamo, ha - in certo mondo - sempre avuto poco credito e fatto poca strada.
Suor Maria Gloria Riva
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