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SOSTEGNO AL GRANDUCA DEL LUSSEMBURGO NELLA SUA OPPOSIZIONE ALL'EUTANASIA
di Mario Palmaro
 

 Il Parlamento del Granducato del Lussemburgo vuole depenalizzare eutanasia e suicidio assistito, ma il sovrano – il Granduca Henri – si rifiuta di firmare la legge. Un atto di straordinario coraggio e di coerenza, che denuncia la deriva antiumana delle democrazie relativiste: un parlamento, democraticamente eletto, vuole legalizzare l’omicidio del consenziente, e un sovrano – che regna per meccanismo ereditario – difende la vita dei suoi sudditi e resta fedele alla verità sull’uomo.
Non si può che additare all’esempio della comunità internazionale il sovrano del piccolo stato europeo, che con il suo “no” suona come rimprovero a tutti quei politici che in questi decenni hanno accettato di firmare – senza colpo ferire – le leggi di morte sull’aborto, la fecondazione artificiale, l’eutanasia.
Inqualificabile, invece, la condotta del Primo Ministro Jean-Claude Juncker, che vuole modificare la costituzione per esautorare il Granduca dal legittimo potere di veto sulle leggi approvate dal parlamento. Il fatto più agghiacciante è che Junnker è un esponente dei cristiano sociali, cioè della democrazia cristiana lussemburghese. Da perfetto erede dei funambolismi morotei, questo Junker si è opposto alla legge sull’eutanasia durante il dibattito parlamentare, ma ora si appresta ad attuare un vero e proprio “colpo di stato” istituzionale per togliere di mezzo le resistenze del sovrano e proseguire a occupare la sua poltrona di primo ministro.

 
Fonte: 10 Dicembre 2008