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L'AMORE EROICO PER UN FIGLIO NON ANCORA NATO
Gimme Shelter: un nuovo film contro l'aborto (VIDEO: trailer)
di Andrea Galli
 

«L'ultima volta che ho chiesto aiuto a Dio mi ha messo qui», dice una ragazzina ferita e tumefatta al sacerdote che la visita in un letto d'ospedale, dopo essere scampata a un tremendo incidente in macchina. La ragazzina si chiama Apple ed è la protagonista del film uscito venerdì 23 gennaio nelle sale americane, Gimme Shelter, (Dammi riparo). L'attrice che la interpreta è la californiana Vanessa Hudgens, già protagonista di uno dei più grandi successi della fabbrica Disney negli ultimi anni, High School Musical 1 e 2, ma che stavolta ha accettato una parte impegnativa in una produzione controcorrente. Assieme a lei nel cast altri due volti noti al grande pubblico, quelli di Bernard Fraser e Rosario Dawson, mentre il regista, Ronald Krauss, è alla prima prova sulla lunga distanza, dopo due cortometraggi brillanti, Amexica del 2010, sulla tratta degli immigrati messicani negli Usa, e l'ormai lontano Puppies for sale, cuccioli in vendita, del 1998, che fu anche una delle ultime prove di recitazione di Jack Lemmon.
La trama vede al centro appunto Apple, che vive con una madre violenta e tossicodipendente (Rosario Dawson), dopo aver trascorso un'infanzia in affidamento a varie famiglie. Apple fugge da una situazione di degrado insostenibile bussando alla porta di un padre (Brendan Fraser) che non ha mai visto, perché aveva lasciato la madre di Apple una volta scoperta che era incinta, e ora è un ricco agente di borsa a Wall Street, con moglie efigli. Ma anche Apple scopre di essere incinta e viene spinta ad abortire. Lei non ci sta e ad un passo dall'intervento fugge di nuovo, vagando senza più riferimenti nell'underground newyorkese. Dopo un incidente trova infine ascolto nel cappellano dell'ospedale, che la indirizza a una casa che ospita donne, spesso giovanissime, alle prese con gravidanze drammatiche: abbandonate dai propri compagni o in rotta con genitori furiosi. In quella struttura diretta da una signora di nome Kathy, Apple incontra la sua prima, vera famiglia. Fino all'irrompere sulla scena, nuovamente, della madre-matrigna. L'interesse del film sta anche nell'essere ispirato a una storia vera, quella dei «Several Sources Shelters», case famiglia che si sono diffuse negli Stati Uniti a partire dal 1981. Kathy Di Fiore, la fondatrice, si separò da un marito violento alla fine degli anni '70, ritrovandosi senza più un tetto, un riparo. Una volta risistematasi, desiderosa di dare un senso alla sua nuova vita, pregando ebbe l'intuizione di aiutare donne alle prese con esperienze simili a quella che lei aveva vissuto, soprattutto teenager tentate dall'aborto. Mise un annuncio sul giornale e ospitò una ragazza nella sua casa nel New Jersey. Negli anni ne sarebbero arrivate altre migliaia, in oltre 500 «Shelters» nati grazie a innumerevoli donazioni e che hanno permesso di salvare migliaia di vite nascenti. Ronald Krauss ha conosciuto per caso la realtà degli «Shelters», durante una vacanza. È rimasto colpito da tante vicende segnate dal dolore e riscattate dall'accoglienza, come quella di una 25enne che aveva fatto 30 km a piedi, nella disperazione, per venire a bussare alla porta di Kathy Di Fiore. Alla fine ha deciso di trascorre quasi un anno in uno «Shelter» come volontario, maturando l'idea di portare quella umanità sul grande schermo. Non con un documentario però, ma con un'opera degna del grande circuito cinematografico. Un'opera per nulla zuccherosa, ma scabra e diretta come un pugno, tanto da essere stata vietata ai minori di 14 anni. A immergersi in quel mondo così lontano dalle star della Disney è stata anche Vanessa Hudgens, che per calarsi nella parte è ingrassata di 15 chili e si è sforbiciata i capelli. Ora il risultato è alla prova del botteghino, ma uno spettatore d'eccezione, il vescovo Ignacio Carrasco da Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha già dato il suo giudizio: una narrazione «potente», che trasmette «l'amore eroico per un figlio non ancora nato» e «la coraggiosa bellezza di una madre, che risplende nell'esperienza dell'essere rifiutati».

Nota di BastaBugie: vi invitiamo a vedere il trailer (in inglese) del film "Gimme Shelter", per ora in distribuzione solo negli Stati Uniti


http://www.youtube.com/watch?v=tjyi_dMhyIs

 
Fonte: Avvenire, 01/02/2014