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Esiste un atteggiamento che può rovinare il matrimonio: i figli non lasciano stare i genitori, allora sono i genitori che devono allontanarli.
Si dice: "Oggi non posso proprio tenerti il bambino, devo andare via col papà", a meno che non sia una necessità. È logico che questo è il caso generale, se c'è un problema particolare, una necessità particolare, si aiutano i figli, altrimenti bisogna proprio staccarli anche da noi. Perché ci sono anche i figli che sono troppo invadenti e si fanno sempre tenere i figli, anche quando non c'è necessità. In questo caso i genitori devono dire: "Guarda la figlia è tua, devi tenertela un po' tu. Io ho anche la mia vita col papà, la figlia non è mica mia, l'hai fatta tu, quindi tienitela tu con tuo marito.".
Ripeto se non ci sono casi particolari.
LE MANIPOLAZIONI NON SI ACCETTANO
Quando ci sono le manipolazioni da parte dei genitori o da parte dei figli, vale sempre lo stesso principio: le manipolazioni non si accettano. Oppure il bisogno di chiacchierare tutte le domeniche pomeriggio con la mamma: si chiacchiera col marito o con la moglie, non con la mamma. Oppure con un'amica, ma non con la mamma. Tanto meno ci si sfoga con la mamma delle mancanze del marito. Lì per lì ti ascolta senza fiatare, ma al momento opportuno te le ricorderà, magari quando già sei arrabbiata con lui. Così alimenterà la tua rabbia. Oppure il bisogno, io lo dico sempre ai fidanzati, nel momento in cui si preparano al matrimonio, di andare a fare le spese con la mamma; ma dovrai passare tutta la vita con quell'uomo, cosa c'entra la mamma?
Che poi ci sono le mamme che mettono il naso dappertutto, anche nella scelta della camera da letto e pagano apposta così vogliono sceglierla loro, come se ci dovessero dormir loro!
Una coppia mi diceva: "Abbiamo cambiato le bomboniere perché non piacevano a mia mamma." Ma voi siete matti! Ma chi è che si sta sposando? Allora dico ai fidanzati: "Voi scegliete tutto, pagate tutto, arredate la casa, quando l'avete già pronta, chiamate contemporaneamente i quattro genitori, così non fate delle differenze, e fate vedere la vostra casa pronta.
Se sentiamo ancora questi bisogni vuol dire che indossiamo ancora il vestito di figli, dipendenti da nostra madre e se indossiamo ancora quel vestito, come facciamo a mettere il vestito di padri, di madri e - ancora prima - di marito e di moglie?
Prima dobbiamo toglierci il vestito di figli, poi possiamo metterci un vestito diverso, sennò stiamo con tre vestiti uno sopra l'altro e certamente non stiamo troppo bene.
TEST PER LA MATURITÀ DI COPPIA
Ammettiamo che mio marito dica un difetto della mia famiglia, della mia parentela. Se non è vero controbatto, però ricordiamoci che mio marito è molto più obiettivo di me sulla mia famiglia, così come io lo sono più di lui sulla sua. Per cui, quando l'altro dice qualcosa sulla nostra famiglia, ascoltiamolo con attenzione perché ci azzecca sempre.
Ma io come la prendo? Se la prendo serenamente dico: "Hai ragione, mia madre è proprio fatta così, la mia famiglia ha proprio questo difetto." Questa è maturità. Se invece mi dà fastidio sentir dire quella cosa lì, mi incavolo con mio marito perché osa toccare la mia famiglia e comincia il ping-pong: "...e allora nella tua famiglia, tua mamma, tua sorella ecc.", in quel momento cosa sta succedendo? Stiamo dando il potere alle nostre famiglie di origine di allontanarci, di separarci. Se vogliamo litigare, litighiamo su cose nostre, non sulle nostre famiglie che non c'entrano più.
Oppure comincio a giustificare: "Tu non conosci mia mamma, io so che mia mamma fa così perché...". La giustifico, ho su ancora il vestito di figlia, non abbiamo ancora lasciato il padre e la madre.
SECONDO TEST
Ammettiamo che andiamo a trovare i genitori e la mamma per esempio dica - perché i papà di solito stanno zitti: "Mi ha detto tuo marito che farete questa cosa qua". "Se te l'ha detto mio marito vale anche per me". Se poi non sono d'accordo dopo, a casa, litigo con mio marito perché ha detto una cosa sulla quale io non ero d'accordo ma davanti agli altri che mi chiedono conferma devo dire: "Sicuramente è così".
Se poi una coppia è unita questa cosa non succederà mai perché nessuno dei due si permetterà mai di dire qualcosa ad un altro, senza prima averla concordata con il coniuge. Per cui l'unico consiglio che dò sempre ai fidanzati è che vadano ad abitare lontano da tutti e se sono vicini, e questo è causa di litigi, immediatamente traslocare perché tante coppie si separano, hanno difficoltà quando sono vicine ai genitori; meglio andar lontano. E dico anche sempre ai fidanzati: "Se abitate vicino ai genitori, la sera delle nozze la porta si chiude a chiave, la mamma suonerà come qualsiasi altra persona.". Se la mamma dice: "Ma ieri sera ho suonato, come mai non mi avete aperto?". Risposta, sempre gentile: "Stavamo facendo cose nostre, noi non abbiamo sentito" anche se abbiamo sentito.
LA CHIAVE DELLA PORTA NON SI DÀ AI GENITORI
Anche se si offendono non si dà, si dice: "Io e mio marito riteniamo opportuno non darvi la chiave del nostro appartamento, se poi voi vi offendete, questo è un problema vostro". E date anche le spiegazioni ai genitori, perché i genitori dicono: "Ma se succede qualcosa, se piove ti tiro giù le tapparelle, ti ritiro il bucato" "Mi arrangerò".
Poi una coppia dice: "Ma se si rompe il tubo dell'acqua?" E che diamine! Si rompe il tubo dell'acqua tutti i giorni? Se si rompe il tubo dell'acqua chiamerai i vigili, anche se hai la chiave per entrare, cosa fai? Per il bucato mi arrangerò, laverò una volta di più se piove. Così si dà la spiegazione ai genitori.
Perché essere adulti significa fare il cavolo che vogliamo ma a nostre spese; se non siamo pronti per questo, non siamo pronti neanche per il matrimonio.
Nota di BastaBugie: per leggere la prima puntata dell'articolo cliccare sul link seguente
GENITORI E SUOCERI POSSONO ROVINARE IL MATRIMONIO
Alcuni consigli per salvarsi prima che sia troppo tardi: non idolatrare i genitori, abbandonare i sensi di colpa, telefonate brevissime, andare raramente a mangiare dai genitori e, finalmente... mandare al diavolo la mamma
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4650
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