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Il quotidiano La Verità del 14 ottobre 2017 titolava: Reality e Vip nella tv dei vescovi che nasconde le radici cristiane. Il sottotitolo: Nel palinsteso di Tv 2000, finanziata con l'8×1000, ridimensionati i programmi religiosi.
Sat 2000 è oggi il più potente strumento nelle mani di mons. Nunzio Galantino. Una grande struttura, sempre più costosa, che cala per ascolti ma cresce quanto a spese. Mentre il soldo scarseggia, e anche l'8 x 1000 barcolla, SAT 2000 moltiplica i suoi programmi: sono ben 50 i nuovi programmi mandati in video in questi ultimi mesi, al costo, almeno, di 200-300 mila euro cadauno.
Del resto se per fare una tv sempre più mondana si ricorre a presentatori famosi, anche se un po' bolliti, come Licia Colò, per compiacere al partito di riferimento del monsignore, occorrono ex parlamentari PD come Piero Badaloni ed Andrea Sarubbi.
Non può mancare una rubrica condotta dal supermondanissimo Dario Edoardo Viganò,
il monsignore che ama frequentare, da sempre, i vip e gli attori, sfoggiare camicie e look da uomo di mondo, e che per questo è diventato, nella "chiesa in uscita", nientemeno che Prefetto della potentissima Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.
Va ricordato che il direttore di SAT 2000 voluto dal nuovo corso è Paolo Ruffini, scuole dai Gesuiti di Roma, ed ex direttore di Rai3 e La7 ai tempi delle trasmissioni di Santoro sulla pedofilia nella Chiesa... Il direttore dei tg è invece Lucio Brunelli, romano, classe 1952, amico di lunga data di Jorge Mario Bergoglio, laurea all'Università "La Sapienza" di Roma con una tesi sulla formazione religiosa e culturale di Giorgio La Pira. Nel 1983 inizia la sua carriera giornalistica nel mensile ciellino "30Giorni" di don Giacomo Tantardini, Giulio Andreotti, Andrea Tornielli, Masismo Borghesi e Stefania Falasca.
Brunelli è stato al centro di una grossa polemica allorchè, all'indomani del Family day che portò in piazza una folla immensa di cattolici, non solo fece di tutto per ignorare l'evento, secondo il dettato di mons. Galantino, grande nemico della manifestazione, ma, evidentemente contrariato, dedicò il suo tempo a sminuirne la portata.
Nota di BastaBugie: nell'articolo sottostante dal titolo "Due milioni o no? Lo sfogo di Lucio Brunelli" si mette in luce il comportamento, citato nell'articolo, del direttore delle testate giornalistiche delle emittenti CEI TV2000 e Radio InBlu dopo lo svolgimento del Family day.
Ecco dunque l'articolo completo pubblicato su Libertà e Persona il 30 gennaio 2016:
Al Circo Massimo, guidati da Capitan Massimo Gandolfini, Gianfranco Amato, Mario Adinolfi, Emmanuele di Leo, Costanza Miriano, Jaocopo Coghe, Filippo Savarese, Toni Brandi, Maria Rachele Riu... c'era oggi una folla immensa. Presenti tv
da tutto il mondo. Palpabile lo stupore: da quando i popoli si muovono da soli, senza burattinai?
Ma quanta gente c'era in quella piazza immensa, composta, allegra, dove non era possibile trovare un solo cartello con insulti, dove nessuno ha alzato il dito medio contro altri, dove si è solo ribadito quello che la natura mostra, che tutti i popoli del mondo hanno sempre creduto?
Forse due milioni no; sappiamo tutti che lì non ci stanno; non ci stanno neppure in piazza San Giovanni, che è più piccola... Sebbene tutti abbiano sempre sostenuto il contrario...
Il fatto è che le piazze si allargano o si restringono: grazie alle macchine dei fotografi, e, soprattutto, a chi ci sta dentro. Così la stessa piazza contiene oltre un milione di persone, se a manifestare ci stanno i sindacati, o i beniamini del potere mediatico; altrimenti solo poche migliaia di persone, se si tratta di quelli che non si riconoscono nel pensiero dominante.
Così la settimana scorsa le piazzette semivuote organizzate da LGTB e CGIL e parte del Pd, sono diventate oceani, e meno di 50.000 persone sono diventate, sul Corriere, 1 milione.
Quasi nessuno dei grandi media si è preso la briga di ribadire, di smentire, di puntualizzare.
Ma oggi non è così. Di fronte a quella che è forse la più grande manifestazione di popolo dell'Italia repubblicana, è partita la corsa a spiegare che lì due milioni di persone non ci stanno.
E' vero... ma il punto è che ce n'erano lo stesso più che in qualsiasi altra occasione.
Questo è certamente una pessima notizia, ma non solo per i fans dell'utero in affitto; lo è soprattutto per quel mondo clericale che ha fatto l'impossibile per boicottare l'evento, addomesticarlo, renderlo innocuo... per non rovinare l'amicizia con Matteo Renzi, Maria Elena Boschi...
Galantino, stasera non si sentirà molto bene... Non può procedere alla defenestrazione dei responsabili del Family day da qualche organismo clericale.
Ha già defenestrato Gandolfini da Scienza & Vita, non rimane altro.
Ma non tutti si trattengono.
Lucio Brunelli, di Sat2000, la Tv della Cei, promosso da Galantino dopo l'epurazione di Dino Boffo, ha twittato con orgoglio l'articolo del collega della Stampa (vedi in alto).
E' un po' strano che chi sta ai vertici di Sat2000, il cui editore dovrebbe essere Bagnasco, assolutamente silente la settimana scorsa di fronte ai numeri gonfiati di Sveglia Italia, sia così lesto, oggi, a segnalare l'eccesso.
Forse anche a lui il Family day ha dato tanto fastidio.
Perché ci sono gesti che sono segni di contraddizione, richiamano a verità che, per quanto belle, possono fare male.
Del resto anche Lui volle essere "segno di contraddizione" perché siano svelati i pensieri di molti cuori. Anche di cuori col marchio Cei.
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