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LETTERE ALLA REDAZIONE: LA SCUOLA MI HA INDOTTRINATO... MA POI HO SCOPERTO LA VERITA'
Solo adesso, anche grazie a BastaBugie, ho capito che ci è stata negata la possibilità di pensare, perché siamo stati plagiati giorno dopo giorno, lezione dopo lezione
di Giano Colli
 

Gentile redazione di BastaBugie,
dubito che questa lunga mail sia letta e sia d'effettiva utilità per il vostro operato. Almeno posso dire di averci provato. Ho scoperto il vostro sito da qualche mese. Ho letto diversi vostri articoli, trovandomi d'accordo con quanto ivi esposto. Molti temi come l'aborto, la degenerazione del femminismo, la dittatura del relativismo in un mondo che non riesco più a comprendere e il futuro delle nuove generazioni in uno scenario privo di morale e certezze mi preoccupano, specie da futuro aspirante insegnante.
È da queste da queste e da altre letture che, alla fine, ho sentito l'esigenza di scrivere, brevemente, alcuni aspetti della mia esperienza di studente liceale, posto dinanzi a tutto ciò. Ho studiato in un Liceo artistico statale dove, nell'ultimo triennio, ho avuto una particolare docente di storia e letteratura italiana. Sin dall'inizio si è presentata come un personaggio anticonformista: femminista, atea, di sinistra, libera di esporre il suo pensiero, sembrava, ai miei occhi e a quelli di altri studenti, un modello di riferimento, un esempio da seguire in tutti i suoi atteggiamenti. Una donna che c'invitava, sovente, nelle sue lezioni, a "cambiare il mondo". Le sue lezioni, in realtà, stravolgevano completamente la didattica tradizionale e in esse impose, costantemente, la sua ideologia materialista, anticlericale, filomassone ed ultrafemminista, inculcandocela a poco a poco. In breve, il suo corso di storia, in primo luogo, venne presentato come un lungo cammino dell'umanità verso un progresso costantemente bloccato dalla forza egemone della Chiesa cattolica.
Sin dalla prima lezione, dove diede per vera la famosa leggenda medioevale sulla presunta paura legata all'anno 1000: a suo dire, la Chiesa avrebbe approfittato di tale terrore per estorcere ai timorosi fedeli le indulgenze. Da qui, ricatti e violenze dietro l'altro, tutte imputabili alla Chiesa. Si lamentò, inoltre, di una certa misoginia all'interno del cristianesimo, arrivando anche a polemizzare sul fatto che Dio, tradizionalmente, venga rappresentato come un uomo, e non come una donna. Le recenti immagini della Femen che, in Piazza S. Pietro, durante il Natale, in topless ha cercato di togliere la statua del Bambin Gesù al grido di "Dio è donna" mi hanno fatto ripensare proprio a quelle dichiarazioni.
La demonizzazione della religione cristiana venne, poi, accompagnata da numerose lezioni in cui venivano elogiate figure femminili, sempre in nome di una certa visione femminista distorta, con la condanna, invece, di santi, filosofi, scrittori o altri uomini "colpevoli" di misoginia o frasi sessiste. Tra le figure storiche celebrate c'è la regina di Napoli Maria Carolina d'Asburgo, oggetto di molte sue lezioni. Ci fu presentata come una legislatrice importante, come la prima monarca ad aver stabilito, attraverso lo Statuto di S. Leucio, l'uguaglianza tra uomini e donne, celebrandone anche la sua appartenenza alla Massoneria. Quest'ultima esaltata come una società segreta in fondo benefica, importante per la realizzazione di riforme egualitarie. Non la realtà dei fatti, quindi, sulle trame eversive condotte da tempo.
L'essere atei (o comunque anticlericali) e avere un qualche legame con la Massoneria sono sembrati quasi requisiti fondamentali per essere un personaggio storico degno di nota nelle sue lezioni, oltre che essere donna e femminista.
In letteratura non è andata meglio. Si è trattato di un corso aperto all'insegna dei cosiddetti "studi di genere" e sulle scrittrici da rivalutare. E così ci ritrovammo a studiare anche autrici minori e minime, autrici di romanzetti rosa di fine Ottocento o note per il loro attivismo femminista. Nel suo programma non furono contemplati autori come Torquato Tasso e Vittorio Alfieri. Su Gabriele d'Annunzio ci fece appena un paio di lezioni, e per sua stessa ammissione non lo faceva studiare alle sue quinte, negli anni precedenti, poiché reputato maschilista. Tutto ciò fu alla base di un vero e proprio lavaggio del cervello di massa: tutti noi suoi studenti eravamo convinti dalle parole della professoressa e dalla sua buona fede, tutti eravamo pronti a dirci d'accordo su qualunque sua affermazione. L'odio verso la religione e il presunto maschilismo ancora imperante nella società erano parole d'ordine. Nemici erano personaggi come Papa Benedetto XVI, a suo dire, colpevole di essere retrogrado, nazista e filopedofilo. Il femminismo, invece, era l'unico credo, l'unico obbiettivo di una propaganda martellante. Nel giornalino scolastico stampato durante la settimana dello studente alcune sue allieve si lamentarono per la mancata dicitura "studentesse e studenti" nel nome della manifestazione. Alcuni studenti che mi avevano preceduto, fra l'altro, avevano lavorato in alcuni progetti, come la stesura di un particolare progetto consistente nella realizzazione di un libro. Dall'emancipazione alla differenza, due secoli di lotte, stampato nella scuola a proprie spese e poi distribuito gratuitamente nelle classi. Esso consiste, sostanzialmente, in una serie di brevi biografie di illustri personaggi femminili, scritte da vari studenti. Vi sono regine, come Vittoria d'Inghilterra o la zarina Caterina II, ma anche personaggi come Nilde Iotti (la compagna del leader del PCI Togliatti), Evita Perón (moglie del dittatore argentino Juan Domingo Perón) e le radicali Adele Faccio ed Emma Bonino (le fautrici dell'aborto in Italia). Ovviamente, tutte celebrate come emancipatrici e come modelli per cambiare il mondo.
Così, io e chi ha studiato sotto di lei siamo usciti dal liceo: con l'idea che bisognava combattere tutto ciò che sapeva di religioso e di sessista. Fu col tempo che scoprii la realtà dei fatti, cioè che io ed altre persone come me sono state manipolate. La fine del liceo è stata come la fine di un incantesimo, dove il verbo femminista era l'unico punto di riferimento. Ammetto di essere stato ateo e anticlericale a causa delle sue spiegazioni. Poi, ho avuto un grande momento di sbandamento, di confusione nella mia vita, in cui mi sono interrogato sulle rigide certezze che mi erano state imposte. Attualmente, mentre sto facendo il terzo anno di università, grazie ad una mia amica, sto ritrovando la fede in Cristo e sto riuscendo ad intravedere la realtà dopo un lungo sonno dell'anima. Una realtà in cui il femminismo è un'ideologia totalitaria, responsabile di un mondo dove il sentire religioso è bandito, dove l'aborto è normale ed è persino un sacrosanto diritto delle donne, dove è prevalso una forma di materialismo che ha ucciso l'idea dello spirito e ha trasformato i feti, i semi di nuove vite, in ammassi cellulari a cui poter negare la vita stessa. Mi sono sentito, a questo punto, persino colpevole, per non aver riflettuto. In ogni aspetto della vita scolastica, la prima cosa da fare, per me, era verificare che una determinata cosa o una determinata azione coincidesse con quanto fosse giusto per la professoressa. Ora, dopo anni in cui finalmente sto ritrovando un vero senso all'esistenza, sto ritrovando una strada verso la vera luce della ragione, ho avuto bisogno di un confronto con me stesso, col mio passato, rendendomi conto degli errori in cui sono stato educato e in cui molti altri miei coetanei o altri ex studenti si trovano tuttora, poiché a me e a loro, di fatto, ci è stata negata la possibilità reale di pensare, perché plagiati giorno dopo giorno, lezione dopo lezione.
Ho avuto il bisogno di scrivere brevemente tale mia esperienza nero su bianco, per meglio realizzare, con la ragione, il tutto e ho pensato, poi, di rivolgere queste parole alla vostra redazione, di cui mi aveva parlato la mia amica d'università. Ho pensato a voi per la giustezza del vostro scopo, teso verso la Verità, contro le bugie imposte al fiore di questa società, che dovrebbe esserne un vanto, ma che lo rende, invece, succube di una vera e propria dittatura.
Riccardo

Caro Riccardo,
grazie della tua bella testimonianza. La tua esperienza è purtroppo molto comune nella scuola di oggi. L'indottrinamento è ormai generalizzato e la menzogna viene insegnata come verità assoluta. Meno male che la verità è più forte della menzogna, in modo che chi vuole trovare la verità, prima o poi ci arriva, e una volta che si è arrivati nessuno può togliercela. Un po' come la luce contro le tenebre. Sembra che le tenebre vincano, ma appena un raggio di luce fa irruzione le tenebre svaniscono.
Siamo contenti che tu apprezzi il nostro sito. Gli oltre cinquemila articoli pubblicati in questi dieci anni sono stati di valido aiuto a molti per la loro formazione e per il costante aggiornamento.
Probabilmente l'avrai già visto, ma se così non fosse ti consigliamo di vedere il film "God's not dead". Probabilmente ti immedesimerai nel protagonista che ha incontrato un professore molto simile alla tua insegnante. La sua lotta in difesa della verità (nel suo caso l'esistenza di Dio) fa commuovere e spinge alla militanza. C'è bisogno di giovani come te e ti garantisco che non sei solo nella buona battaglia.
Qui puoi trovare il trailer e tutte le informazioni sul film:
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=53
Un caro saluto anche alla tua amica che ti sta aiutando nella scoperta della fede. Ringraziala da parte nostra per averti consigliato il nostro sito.


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Fonte: Redazione di BastaBugie, 10/01/2018