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La bocciatura al Parlamento Europeo della risoluzione di Fratelli d'Italia che condannava aborto e utero in affitto e tutelava la famiglia naturale è un segno della totale mancanza di volontà dell'Unione Europea nel proteggere l'infanzia. Questa l'opinione di Silvana De Mari, medico, scrittrice e opinionista, interpellata da Pro Vita & Famiglia riguardo al voto di ieri a Strasburgo, dove, al contrario, con 495 favorevoli, 58 contrari e 87 astenuti è passata un'altra risoluzione sui diritti dell'infanzia, proposta nel 30° anniversario della Convezione dell'ONU, sui Diritti del Fanciullo. Quest'ultima risoluzione condanna pratiche come le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati, la tratta e la violenza psicologica sui minori e sollecita i paesi UE ad elaborare una strategia di contrasto agli abusi sessuali sui minori. Un provvedimento semplicemente "cosmetico", secondo la De Mari, nella misura in cui vi sono leggi già in vigore che, però, finora sono state ampiamente trasgredite.
Dottoressa De Mari, due risoluzioni sui diritti dell'infanzia, una approvata, l'altra respinta: due pesi e due misure?
«È tutto assolutamente logico. C'è un totale disinteresse dell'Unione Europea riguardo al benessere dei bambini. La risoluzione che condanna le mutilazioni genitali e i matrimoni forzati è semplicemente una burla, in primo luogo perché già esistono delle legislazioni che vietano tutto questo. Inoltre, il fatto che ci siano già delle leggi a riguardo non impedisce minimamente che quei crimini vengano comunque perpetrati. Quanto ai matrimoni precoci, essi non si celebrano in municipio, ci pensano gli imam in luoghi dove nessuno guarda e continuano tranquillamente a verificarsi. Idem per le mutilazioni sessuali: non vengono fatte in ospedale e nessuno si premura di verificare se realmente avvengono o no, eppure non sarebbe difficile farlo, basterebbe una visita ginecologica. Di per sé sarebbe lodevole condannare questi crimini ma questa risoluzione è pura cosmesi, non dà fastidio a nessuno, non è scomoda per nessuno, né salva nessuno. Conferma leggi già esistenti e, in fin dei conti, inutili, perché nessuno va a verificare se vengono applicate. I crimini delle mutilazioni sessuali e dei matrimoni precoci, quindi, vengono compiuti in maniera sommersa».
L'Europarlamento ha però fatto quadrato a difesa di aborto, gender e utero in affitto...
«L'altra risoluzione andava a cozzare contro gli interessi dei movimenti lgbt. Faccio notare che i movimenti lgbt si battono con assoluta convinzione per l'aborto, sebbene la gravidanza sia un tema che non dovrebbe riguardarli direttamente. Si tratta di pratiche che, secondo la mentalità abortista e lgbt, non andrebbero portate avanti in modalità "sommersa" ma in modalità aperta e legale, incoraggiati nelle scuole. Non vengono vietate, perché, se così fosse, il divieto sarebbe effettivo e reale».
Non c'è nessuna schizofrenia, dunque, in questo distinguo da parte degli eurodeputati?
«Non vedo alcuna schizofrenia. Non c'è alcuna volontà europea di tutelare l'infanzia. Semplicemente, vietando matrimoni precoci e mutilazioni sessuali, si finge di tutelare i bambini. In realtà - ribadisco - si tratta di una risoluzione completamente inutile, perché le leggi ci sono già e queste pratiche vengono svolte in maniera sommersa. Quando non sono fatte in maniera sommersa, vengono semplicemente accettate».
Trova significativo che a respingere la risoluzione di Fratelli d'Italia, vi sia anche il gruppo europarlamentare dei Popolari, coloro che in passato avevano difeso con più forza i principi della vita e della famiglia?
«Mi pare che i partiti popolari, a partire dalla vecchia DC, i principi se li siano venduti da decenni. Possiamo ragionare su quanta energia abbiano messo nel fare compromessi, ma non ricordo nessuna loro vittoria. Qualche volta sono riusciti a rimandare di qualche mese o di qualche anno talune leggi inique».
Nota di BastaBugie: Luca Volontè nell'articolo seguente dal titolo "Commissione Ue parte male" parla della nuova Commissione UE che preme l'acceleratore sulla presunta "emergenza climatica". Si preannunciano misure drastiche e invasive delle competenze nazionali al fine di garantire l'agenda ecologista.
Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 2 dicembre 2019:
Male la prima. Certo il 27 novembre scorso la Commissione Von der Leyen è stata approvata con 461 voti favorevoli, a luglio la sola Presidente aveva ottenuto solo 338 voti e certo l'elezione ha visto un maggior consenso di quella che aveva ricevuto Juncker nel 2004 (423). Sicuramente la nuova Commissione Europea parte ora con i propri lavori, ma nel suo discorso i veri temi cardinali (ambiente, lotta al cancro, obiettivi di sviluppo ONU) non dimostrano certo una reale comprensione delle sfide oggi percepite come urgenti dai cittadini europei.
Al primo banco di prova infatti, il giorno successivo alla elezione della Commissione, era la votazione che rilanciava il tema della 'emergenza climatica', dell'impegno europeo e della nuova 'idea di crescita e leadership' europea in campo ambientale. [...] Socialisti, sinistra, verdi, liberali e una parte dei Popolari l'hanno sostenuta. Si chiedeva, tra l'altro "alla Commissione di garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano in linea con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, come previsto dall'accordo di Parigi".
Stesso giorno, risoluzione sulla Conferenza ONU sul Clima (COP25) per esortare "l'Unione europea a presentare alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici una strategia per raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 ed includere nel Green Deal europeo un obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030", ha ricevuto lo stesso trattamento: 430 favorevoli, 190 contrari, 34 astensioni.
Due segnali forti. [...] A seguire poi è stata pubblicata, per vie traverse, la bozza del piano verde che la Commissione, in particolare il Vice Presidente Timmermans, avrebbe predisposto per l'approvazione nei prossimi mesi: centralismo sovietico allo stato puro, tirannia d'anguria (verde-rossa) alla riscossa. La Commissione prometterebbe "d'integrare la sostenibilità ambientale" in tutte le politiche, adottando "un giuramento verde: 'non fare del male'". In pratica, Bruxelles cercherà di eliminare "ogni legislazione incoerente che riduca l'efficacia nella realizzazione del Green Deal". Ciò includerebbe aspetti finanziari, con una proposta di "screening e benchmark delle pratiche di bilancio verde", sia a livello UE che di ogni nazione.
A questo proposito, nel giugno 2020 sarà presentato un "piano d'azione sul finanziamento verde" e gli "orientamenti sugli aiuti di Stato per l'ambiente e l'energia". Inoltre verrebbe rivista la direttiva sulla tassazione dell'energia al fine di "allinearla" alle ambizioni climatiche dell'Europa; si tenteranno tutte le strade per "eliminare l'unanimità da parte degli Stati nelle decisioni"; si rivaluteranno tutte le legislazioni esistenti che riguardano "l'agricoltura e la silvicoltura" per assicurarsi che siano in linea con le "rinnovate ambizioni climatiche e della biodiversità" e poi abolizione della chimica in agricoltura, cambio dei mezzi di trasporto merci etc...
In una parola, perché gli europei diventino i migliori adoratori della Madre Terra, non certo del suo Creatore, saranno necessarie misure drastiche, elitarie, invasive delle competenze nazionali. Sull'onda degli scioperi scolastici del venerdì, ormai derubricato da memoria della Passione e morte di Gesù sulla croce a festival dello sciopero scolastico in onore della dea terra e della sacerdotessa Greta, c'è una nuova maggioranza che sostiene la Commissione (Socialisti, Sinistra, Verdi e una parte di popolari (scandinavi e dei paesi bassi), che vorrebbe imporci una nuova identità, riorientare le nostre società e privarci della rappresentanza nazionale.
Sia ben chiaro, tutto ciò nella folle illusione che sia i cambiamenti climatici dipendano solo dalle emissioni provocate dall'uomo, sia che l'Europa da sola possa fermarli nell'illusione che l'aria pura che respireremmo potesse stazionare in una bolla sopra le nostre teste. Una inquietudine mentale grave e ben dimostrata dal risalto dato dai mass media europei alla denuncia fatta da avvocati ambientalisti per crimini contro l'umanità nei confronti del Presidente Bolsonaro e i suoi supposti crimini ambientali, negli stessi giorni che la polizia federale brasiliana arresta con l'accusa di aver appiccato incendi dolosi in Amazzonia (dopo dovute indagini) diversi dirigenti di molte associazioni ambientaliste sinistre.
Siamo al Soviet Europeo? No, ma non ne siamo lontani. Non è un caso che in questi stessi giorni il Parlamento europeo abbia bocciato una Risoluzione (Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e dell'Infanzia in occasione del suo 30.mo anniversario) presentata dagli italiani di FdI e sostenuta dai Conservatori europei che ribadiva la centralità della vita umana e della famiglia ed invece ne approvava un'altra di Popolari e Socialisti in cui nemmeno si mette in discussione "aborto e gender nelle scuole".
L'avvio europeo di Parlamento e Commissione ci preoccupa [infatti] i Popolari sono sempre succubi della 'superiorità im-morale' della sinistra quando si discute di questioni etiche e civili. [...]
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